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Test dell’HIV rapido e low cost con le nanomacchine di DNA sintetico

I ricercatori dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata in collaborazione con gli scienziati della University of Montreal sono riusciti a sviluppare uno strumento che rileva la presenza degli anticorpi contro l’HIV, e altre malattie, nel nostro sangue.
A cura di Zeina Ayache
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DNA e HIV
DNA e HIV

L'iter diagnostico che porta a scoprire se una persona sia o meno malata di HIV o artrite reumatoide potrebbe presto essere molto più rapido grazie ad un nuovo strumento capace di rilevare specifici anticorpi nel sangue. La scoperta è della University of Montreal che è stata sovvenzionata anche dalla AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Allo studio, intitolato “A Modular, DNA-Based Beacon for Single-Step Fluorescence Detection of Antibodies and Other Proteins” e pubblicato su Angewandte Chemie, ha partecipato anche un gruppo di ricercatori italiani dell'Università Tor Vergata di Roma.

Gli scienziati sono riusciti a sviluppare e sintetizzare un DNA sintetico di dimensioni nanometriche modificato per riconoscere uno specifico anticorpo. Questo permetterà di ridurre i costi per la diagnosi della malattia, ma anche di anticipare l'inizio delle cure necessarie. Quando il DNA si attiva, la sua struttura cambia e genera un segnale luminoso che ci mette cinque minuti ad identificare l'anticorpo specifico che può essere individuato anche nel siero del sangue. I vantaggi di questa scoperta sono molti, come spiega il professore Francesco Ricci dell'Università di Tor Vergata, “Il DNA può essere modificato in modo da identificare un range di anticorpi molto ampio che permette di poter utilizzare la piattaforma per diverse malattie”.

Inoltre, sottolinea il professor Vallée-Bélisle dell'Università di Montreal, “È rapido, non richiede l'utilizzo di agenti chimici e potrebbe rivelarsi utile in vari contesti, come nella diagnostica point of care o nelle bioimmagini”. Per non parlare del prezzo contenuto che, come spiega il professor Kevin Plaxco della University of California di Santa Barbara, “Il materiale necessario per un test costa circa 15 centesimi, il che lo rende competitivo rispetto agli approcci esistenti”.

Insomma, in futuro potremmo riuscire ad intervenire prima sulle malattie senza dover attendere tutto il tempo attualmente necessario, riuscendo anche a risparmiare.

[Foto copertina di Marco Tripodi]

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