Terra dei fuochi: si studia relazione con infertilità maschile
Sono 10 milioni, secondo Legambiente, le tonnellate di immondizia e veleni sversati tra Napoli e Caserta in poco più di venti anni. Una quantità rappresenta il combustibile malsano di quella che è stata poi ribattezzata – prima dal Rapporto Ecomafie del 2003 e poi dal saggio Gomorra di Roberto Saviano – "Terra dei fuochi". Gli effetti di quei roghi e delle esalazioni provenienti dalle discariche abusive sono da tempo oggetto di discussione della comunità scientifica. Nell'ambito del 30o Congresso nazionale della società italiana di andrologia (SIA), in programma dal 28 al 31 maggio a Maratea (Potenza), sarà presentato il progetto Ecofoodfertility, il progetto di ricerca scientifica che valuterà gli effetti dell'inquinamento della zona sulla capacità riproduttiva maschile di chi abita nei comuni della Terra dei fuochi.
Il risultato della ricerca potrebbe aprire ad ulteriori riflessioni su quel territorio che, secondo il "Dizionario dell'ecocidio nella Terra dei fuochi" di Legambiente, è stato rotta di traffici illeciti su cui "è viaggiato di tutto: scorie derivanti dalla metallurgia termica dell'alluminio, polveri di abbattimento fumi, morchia di verniciatura, reflui liquidi contaminati da metalli pesanti, amianto, terre inquinate provenienti da attività di bonifica". La possibilità che dunque ci siano state conseguenze sulla fertilità dei locali appare veritiera anche sulla base di un nesso già stabilito in passato e ricordato nella stessa presentazione di "Ecofoodfertiliy": "tra un uomo che vive in città e uno che vive in campagna, la qualità dello spermiogramma è maggiore nel secondo".
Giorgio Franco, presidenza della SIA, ha precisato che il convegno sarà anche "l'occasione per fare il punto su numerose novità nel campo della diagnosi e della terapia di importanti problematiche della sfera sessuale". Durante le quattro giornate verranno trattati infatti anche altri temi, quali innovazioni chirurgiche e comportamenti adolescenziali "tramite i quali – riferisce il Presidenze della SIA – scoprire potenziali stalker". Infine il ruolo del medico nell'era di Internet: "il web rimane il nostro punto di partenza, l'andrologo 2.0 – precisa Giorgio Franco – è essenziale per informare i ragazzi. Tra web e social network sono oltre 500 mila quelli che si sono informati sule tematiche sessuali negli ultimi due anni".