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Tentato sterminio degli orsi in Abruzzo. Caccia ai responsabili

Ritrovate 30 polpette avvelenate, che probabilmente rivelano la presenza di una strategia volta a sterminare orsi e lupi nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
A cura di Redazione Scienze
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"Un attacco organizzato" per sterminare orsi e lupi nel Parco Nazionale d'Abruzzo. Aldo Di Benedetto, ex direttore del parco e dirigente dell'Associazione nazionale Pro Natura, non ha dubbi: le 30 polpette avvelenate ritrovate nella Valle Cervara e nel callone Lampazzo sono espressione di "un attacco organizzato, un'operazione in grande stile che rivela la volontà di far saltare l'equilibrio di uno dei cinque parchi storici d'Italia: poteva essere la fine di un lavoro durato decenni per far tornare gli orsi e i lupi nella loro terra".

Due volpi e un lupo moribondo, segnalati da alcuni escursionisti il 20 maggio, hanno portato animalisti e Forestale ad alzare il livello di guardia. Tuttavia, nei giorni seguenti, riporta ancora la nota di Pro Natura, "nella stessa area sono state rinvenute altre carcasse di animali selvatici tra cui volpi, mustelidi e un altro lupo", sulle cui cause di morte è facile maturare un'idea, dal momento "che nell’area in oggetto l’uso di esche avvelenate non [è] assente e purtroppo neppure sporadico".

I cani addestrati della Forestale hanno portato alla luce 30 esche avvelenate. L'operazione ha richiesto più battute, ma lo sforzo di tutelare l'ecosistema del parco, garantisce il commissario Giuseppe Rossi, proseguirà sistematicamente. Spiega lo stesso commissario del parco che "Abbiamo sporto denuncia alla procura di Avezzano: è un'escalation che segue la crescita della pressione del bracconaggio, del pascolo abusivo, dell'invasione di mezzi motorizzati in zone protette". Purtroppo gli avvelenamenti nel Parco Nazionale d'Abruzzo non sono una novità. Nel 2007 morirono tre orsi e due lupi per ingestione di cibi avvelenati. Da allora i responsabili di quelle uccisioni non sono stati ancora trovati.

L'equilibrio precario che regola la vita di lupi ed orsi fa sì che attacchi simili possano essere decidere l'estinzione di queste specie protette. Come spiega Paolo Ciucci, docente del dipartimento di biologia e biotecnologie dell'università di Roma, "è dal 2004 che monitoriamo la popolazione degli orsi e abbiamo misurato un recupero timido. Su una popolazione di 50 orsi, le femmine sono tra 10 e 15; ognuna partorisce ogni 3 o 4 anni. E' un equilibrio estremamente precario: basta pochissimo a farlo saltare. E se si mettono a lanciare polpette avvelenate…".

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