Super cerotto sperimentale rilascia vaccini e farmaci: speranze contro melanoma e malattie infettive
Creato in laboratorio un super cerotto sperimentale in grado di rilasciare vaccini e farmaci per combattere il melanoma (la più diffusa e letale forma di cancro della pelle) e altre patologie infettive. Basato su aghi microscopici, può essere applicato e rimosso nel giro di un solo minuto. È stato messo a punto da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani del prestigioso Massachusetts Institute of Technology, meglio conosciuto con l'acronimo di MIT. Ha partecipato al finanziamento della ricerca anche il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Il super “cerotto”. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Paula T. Hammond, ricercatrice presso il Koch Institute for Integrative Cancer Research e l'Institute of Soldier Nanotechnologies del MIT, hanno sviluppato il cerotto con una tecnica “strato per strato” (LbL), in grado di alternare molecole con carica positiva e negativa. In questo modo è possibile generare una pellicola uniforme di farmaco alla base del cerotto, che può essere rilasciato nella pelle grazie a microscopici aghi. “Il nostro cerotto presenta un rivestimento chimico unico e una modalità d'azione che gli consente di essere applicato e rimosso dalla pelle in un solo minuto, pur offrendo una dose terapeutica di farmaci”, ha dichiarato il coautore della ricerca Yanpu He.
L'esperimento. I super cerotti “appiccicosi” prodotti in precedenza impiegavano circa un'ora e mezza prima di rilasciare il farmaco nella pelle, mentre il nuovo è rapidissimo grazie all'introduzione di un polimero peculiare sensibile al pH, caratterizzato da una parte con ammine e da un'altra con gruppi carbossilici. Quando viene applicato sulla pelle questo sistema permette un rilascio rapidissimo del farmaco/vaccino. Nei test condotti su topi con ovalbumina di pollo come antigene modello gli scienziati hanno osservato che il trattamento ha permesso il rilascio di un numero di anticorpi sensibilmente superiore: nove volte in più rispetto a un'iniezione intramuscolare e ben 160 volte in più rispetto a una sottocutanea. L'attivazione immunitaria è stata verificata anche su campioni di pelle umana. Test molto promettenti sono stati condotti con un marcatore sovraespresso dalle cellule del melanoma; gli scienziati hanno individuato la giusta concentrazione di farmaco per produrre una risposta immunitaria e presto sarà valutata con i topi. Per le prime sperimentazioni sull'uomo ci vorrà ancora del tempo. I dettagli della ricerca sono stati presentati in seno all'American Chemical Society Fall 2019 National Meeting and Exposition.