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Sudafrica, otto rinoceronti massacrati nel parco Kruger

Uccisi a colpi di kalashnikov per essere privati dei loro corni, destinati a mercati clandestini dell’estremo oriente: è la prima volta che vengono ritrovati così tanti rinoceronti morti nella stessa giornata. Il 2012 si preannuncia un altro anno durissimo per la lotta al bracconaggio.
A cura di Nadia Vitali
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Uccisi a colpi di kalashnikov per essere privati dei loro corni, destinati a mercati clandestini dell'estremo oriente, è la prima volta che vengono ritrovati così tanti rinoceronti morti nella stessa giornata. Il 2012 si preannuncia un altro anno durissimo per la lotta al bracconaggio.

Eventi del genere possono verificarsi anche all'interno di una riserva naturale, se questa è il Kruger National Park, 20 000 chilometri quadrati di estensione per il più grande parco del Sudafrica posto ai confini con Zimbawe, Mozambico e Swaziland; e sono il segnale di un 2012 che, per i rinoceronti, si apre peggio di come si è concluso l'anno precedente. Mai prima d'ora era capitato di trovare così tanti rinoceronti morti in una sola giornata, secondo quanto ha ammesso lo stesso portavoce dei parchi nazionali sudafricani.

Otto esemplari uccisi in due diverse sezioni del parco Kruger a colpi di kalashnikov, i fucili d'assalto russi denominati AK-47, mitragliatori che non lasciano scampo alla preda; il loro corno asportato dagli stessi bracconieri pronto per partire alla volta dell' oriente, in Vietnam o in Thailandia, dove viene usato nella medicina: la farmacologia tradizionale cinese sostiene che, una volta polverizzato, possa costituire un rimedio portentoso contro malanni di ogni tipo, dalla febbre all'epilessia, dall'impotenza alla malaria, riuscendo persino a svegliare pazienti in stato comatoso; nessuna prova scientifica ha potuto dimostrare la reale efficacia di questo tipo di farmaco. In passato il corno di rinoceronte è stato assai richiesto anche in Medio Oriente come materia prima per la fabbricazione di impugnature di sfarzosi pugnali.

Uccisi a colpi di kalashnikov per essere privati dei loro corni, destinati a mercati clandestini dell'estremo oriente, è la prima volta che vengono ritrovati così tanti rinoceronti morti nella stessa giornata. Il 2012 si preannuncia un altro anno durissimo per la lotta al bracconaggio.

Grazie ad usanze di questo genere, unite senza dubbio al fenomeno della deforestazione che in Asia ha raggiunto dimensioni allarmanti, i rinoceronti sembrano irrimediabilmente destinati a scomparire dal più vasto dei continenti: le tre specie asiatiche sono letteralmente sull'orlo dell'estinzione con il rinoceronte indiano che conta meno di 2500 esemplari, il rinoceronte di Sumatra che non arriva a 300 unità e il rinoceronte di Giava di cui appena 50 in cattività sopravvivono in Indonesia. E mentre la legislazione nei paesi africani, soprattutto in Sudafrica, sta mettendo a punto norme severissime contro il bracconaggio rendendo i controlli sempre più capillari, gli stati asiatici non hanno dimostrato, per il momento, di voler rispondere con un medesimo impegno. E così, dopo un 2011 letteralmente catastrofico per i rinoceronti (ma anche per gli elefanti), durante il quale sono stati uccisi più di 400 esemplari tra cui anche alcuni appartenenti a sottospecie seriamente minacciate dal rischio dell'estinzione, il 2012 non sembra promettere niente di meglio. Il Sudafrica, che vanta la più grande popolazione al mondo di rinoceronti, sta investendo impegno e risorse nella tutela di questo magnifico mammifero, ma, di contro, il fenomeno del bracconaggio sta diventando non solo sempre più vasto (contrariamente ad una sua contrazione a cui si era assistito nei decenni passati) ma, soprattutto, sempre più specializzato. Armi più avanzate, automobili e velivoli, apparecchiature in grado di aiutare nella visibilità notturna e, probabilmente, complicità e connivenze nelle alte sfere, sono la nuova forza dei cacciatori di frodo che sono tornati a colpire con maggiore violenza.

Le indagini immediatamente partite per individuare i responsabili di questa barbara mattanza avrebbero portato ad uno scontro a fuoco dei Ranger con alcuni bracconieri di cui due sarebbero morti; non è accertato se questi fossero responsabili o meno dell'uccisione degli otto rinoceronti, secondo quanto riportato dal sito dei South Africa National Parks

Uccisi a colpi di kalashnikov per essere privati dei loro corni, destinati a mercati clandestini dell'estremo oriente, è la prima volta che vengono ritrovati così tanti rinoceronti morti nella stessa giornata. Il 2012 si preannuncia un altro anno durissimo per la lotta al bracconaggio.

Nel Kruger Park, così come in tutte le riserve naturali dell'Africa che stanno lottando per mantenere ancora in vita la biodiversità sul pianeta, la sfida è quotidiana: per gli animali che sono sempre sotto minaccia e per i Ranger che non sono disposti ad accettare compromessi con i trafficanti ed i malviventi. Le stesse guardie forestali, molto spesso abbandonate a loro stesse a difendere l'integrità dei parchi contro milizie di rivoltosi o contro i bracconieri, sono state frequentemente vittime in prima persona di conflitti armati con ribelli o con cacciatori, come è accaduto nel Parco nazionale di Virunga in Congo . Per difendere i rinoceronti si è arrivato anche a scegliere di tagliare loro il corno da svegli in modo da renderli meno desiderabili da parte dei cacciatori; e chissà quanto altro ancora bisognerà fare nel tentativo di fermare questa carneficina, prima che il rinoceronte sparisca anche dall'Africa.

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