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Strumenti arrugginiti in studio dentistico: 7000 possibili infezioni di Aids ed epatite

Dopo uno strano caso di trasmissione del virus Hiv l’ente locale ordina un’ispezione nello studio del dott. Harrington: spuntano medicinali scaduti, igiene approssimativa e pazienti affetti da Aids ed epatite.
A cura di Redazione Scienze
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strumenti dentista

Ha contratto epatite C e Aids e, ripercorrendo le abitudini quotidiane, non ha saputo spiegare l'origine della contaminazione all'ufficio locale sugli stupefacenti e alla Federal Drug Enforcement Agency. La ricostruzione ha poi condotto allo studio dentistico del dott. Harrington a Tesla, nell'Oklahoma (Usa), su cui è stata immediatamente ordinata un'ispezione a sorpresa dalla Oklahoma Board of Dentistry. Quello che si è palesato agli ispettori è stata "una tempesta perfetta", come l'ha definita Susan Rogers, direttore esecutivo della Oklahoma Board of Dentistry. In primo luogo il dott. Harrington era inserito nella lista di Medicaid, un programma federale di assistenza a pazienti con basso reddito che vede l'inclusione di un'alta percentuale di malati di Hiv ed epatite. Ciononostante, lo stato di conservazione e sterilizzazione degli strumenti odontoiatrici non ha rispettato alcuna etichetta igienica. Per i pazienti infetti, oltre alla pulizia standard, lo studio del dott. Harrington prevedeva un'immersione aggiuntiva nella candeggina, ma gli utensili hanno mostrato ampie macchie rossastre che evidenziavano la presenza di ruggine, pericolosa di per sé, ma segnale anche di strumenti porosi, più difficili da sterilizzare.

L'Oklahoma Board of Dentistry ipotizza anche che il riutilizzo di aghi fosse una pratica più volte attuata, in uno studio medico che, come ha tenuto a precisare lo stesso dott. Harrington durante le ispezioni, delle sterilizzazioni "Se ne occupano loro [gli assistenti, ndr]. Non lo faccio io". Ai collaboratori veniva infatti data ampia libertà d'azione, tanto da occuparsi essi stessi di prescrivere farmaci senza la supervisione del principale. Gli armadietti contenenti le medicine, inoltre, non erano adeguatamente chiusi e messi in sicurezza. Al loro interno,  vi erano anche farmaci scaduti, uno dei quali da 10 anni. Del resto, gli inquirenti hanno appurato che nel 2012 lo studio usava la morfina, sebbene l'ultimo ordine risalisse al 2009.

Joseph Perz, un epidemiologo dell'U.S. Centers for Disease Control and Prevention, ha precisato che è "molto raro" che Hiv, epatite B e C si trasmettano oralmente. I precedenti però ci sono e questa consapevolezza si legge nel provvedimento del Tulsa Health Department: l'ente sanitario locale ha infatti inoltrato ai pazienti del dott. Harrington una lettera in cui si invita a loro a sottoporsi ad analisi gratuite. Dubbi, paure ed eventuali prenotazioni possono essere espresse al 918.595-4500, un numero telefonico che le autorità hanno dedicato al caso del dentista di Tesla.

[Foto da Wikipedia]

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