Gli abitanti delle Isole Salomone fanno strage di delfini
Torna a tingersi di rosso il mare che circonda le Isole Salomone, nel Pacifico Meridionale: oltre 900 delfini (ma il bilancio sembra destinato a salire drammaticamente) sono stati massacrati dagli abitanti dei villaggi disseminati nell'arcipelago nei giorni scorsi, nell'ambito di un duro contrasto che sta opponendo gli isolani ad un’organizzazione non governativa che si occupa della tutela e della conservazione delle specie, l'Earth Island Institute.
Le ragioni della disputa in atto, della quale vittime innocenti sono i mammiferi orrendamente trucidati, non sono del tutto chiare: secondo la versione più accreditata, gli abitanti del villaggio avrebbero accusato l’associazione di non aver rispettato gli accordi economici stipulati nel 2011 che prevedono il pagamento di un indennizzo per lo stop alla tradizionale caccia ai tursiopi. I rappresentanti delle comunità locali hanno infatti spiegato di aver ricevuto appena un terzo della cifra concordata inizialmente, risolvendosi così ad aprire le ostilità contro i cetacei che, per le isole Salomone, costituiscono una vera e propria ricchezza: i mari dell’arcipelago, infatti, sono una riserva per delfinari ed acquari dove un solo esemplare destinato alla cattività può essere venduto anche per più di 150 000 dollari.
Proprio per questo motivo le conseguenze della strage potrebbero diventare ancor più gravi, originando conflitti tra gli stessi abitanti dei villaggi: in molti hanno infatti compreso che la carneficina è contraria ai loro stessi interessi e stanno puntando il dito contro i promotori della violenta e crudele iniziativa. È quindi in verità assai probabile che dietro la motivazione ufficiale si celi un consueta divergenza di vedute tra quanti hanno intuito l’importanza della salvaguardia dell’ambiente e della fauna marina, anche come essenziale fonte di guadagno, e chi guarda alle antiche tradizioni, arricchendole oltretutto delle ancor più pericolose possibilità che, in termini di strumenti per compiere crudeltà, forniscono i tempi moderni.
«Siamo davvero profondamente rattristati», ha spiegato David Phillips che da anni supervisiona i progetti internazionali di conservazione dei delfini per l’Earth Island Institute, «Questa è una tragedia. Ed è un male per i delfini, per la comunità e per le stesse isole Salomone, una nazione che da oggi avrà una brutta macchia da portare sulla coscienza».