Stazione Spaziale Cinese cadrà sulla Terra: cos’è e perché è fuori controllo
La Stazione Spaziale Cinese Tiangong-1 continua la sua lenta ma inesorabile discesa verso il nostro Pianeta, e in base agli ultimi calcoli rientrerà nell'atmosfera tra il 30 marzo e il 2 aprile. L'ASI, l'Agenzia spaziale italiana, ha indicato come data probabile il giorno di Pasqua alle 12:25 ora italiana, tuttavia sempre con un margine di errore di 48 ore. Il satellite viene costantemente monitorato da enti e agenzie spaziali di tutto il mondo, a causa del rischio che alcuni dei suoi frammenti – anche di cento chilogrammi – possano sopravvivere all'impatto con l'atmosfera e precipitare sulla Terra. Anche l'Italia potrebbe essere coinvolta.
Tiangong-1, nome che dal cinese mandarino può essere tradotto come “Palazzo del Paradiso”, “Palazzo Celeste” o “Tempio Celeste”, rappresenta la prima stazione spaziale costruita dalla China National Space Administration (CNSA). Si tratta del modulo operativo d'esordio dell'ambizioso programma Tiangong, legato al lancio di altri due moduli più grandi, il Tiangong-2 (in orbita dal 2016) e il Tiangong-3. L'obiettivo della Cina è realizzare una stazione spaziale orbitante modulare da 20 tonnellate simile alla MIR; seppur considerevoli, le dimensioni sono comunque limitate rispetto a quelle della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che con gli ultimi innesti ha raggiunto circa le 400 tonnellate di massa.
Il ‘Palazzo del Paradiso' fu lanciato il 29 settembre 2011 dal centro spaziale di Jiuquan a bordo di un razzo 2F / G di Long March, ed è stato sganciato in un'orbita a 344 chilometri di altezza dalla superficie terrestre. Durante i suoi due anni di vita operativa la stazione spaziale è stata visitata da alcune navette Shenzou. La prima di esse è stata la 8, senza equipaggio umano, con la quale la Cina ha dimostrato l'efficacia dei suoi dispositivi di attracco. Nel 2012 e nel 2013 le navette Shenzou 9 e 10 hanno portato a bordo della Tiangong -1 degli astronauti. La stazione è composta da due moduli principali, uno con 15 metri cubi di spazio abitabile, con due cuccette per dormire e alcuni attrezzi ginnici, e un altro dedicato alle risorse. A causa dello spazio limitato un terzo astronauta veniva lasciato direttamente nella navetta Shenzou, dove erano predisposti anche i servizi igienici e lo spazio per cucinare. Nel complesso Tiangong-1 è servita per testare le tecnologie in vista della stazione spaziale più grande, ancora in fase di progettazione.
Il laboratorio orbitante avrebbe dovuto essere dismesso nel 2013, tuttavia la sua missione è stata definita chiusa soltanto a marzo 2016, quando l'agenzia spaziale cinese comunicò di aver perso i dati telemetrici. In realtà la situazione era molto più grave, e a settembre dello stesso anno l'ente fu costretto a confermare di aver perso totalmente il controllo della stazione, indicando che Tiangong-1 sarebbe rientrata nell'atmosfera terrestre alla fine del 2017. Le ragioni del guasto, se di questo si è trattato, non sono state rese note dalla Cina. Col passare dei mesi il dato della caduta è stato costantemente aggiornato, sino alle previsioni più recenti che stimano l'impatto nel weekend di Pasqua 2018.
Al momento del lancio Tiangong-1 pesava 8,5 tonnellate, compresi acqua, ossigeno, rifornimenti e propellente, di cui 120 chilogrammi di monometilidrazina e 230 chilogrammi di perossido d'azoto. Questi due composti sono altamente tossici e destano preoccupazione poiché potrebbero precipitare sulla Terra assieme ai frammenti più grandi. Secondo i ricercatori il propellente residuo potrebbe anche far esplodere la Tiangong-1 nel cielo, ampliando il raggio di caduta dei possibili detriti. Le dimensioni della stazione sono di circa 10 metri di lunghezza per 17 di larghezza, pannelli solari laterali compresi. Il peso al rientro dovrebbe essere di 7,5 tonnellate, ma il dato non è certo.
[Credit: CNSA]