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Stare seduti più di tre ore uccide: probabilmente di noia

Fare una vita sedentaria non è certamente salutare ma non esistono prove che causi morti premature.
A cura di Juanne Pili
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Secondo uno studio pubblicato sull’ “American Journal of Preventive Medicine” stare seduti più di tre ore al giorno ci metterebbe a rischio di morte prematura.

Detta così sembra un po’ vaga. Ed effettivamente lo è. Cosa significa “più di tre ore”? Certamente stare seduti 24 ore al giorno "aiuta", se non altro si potrebbe morire di noia. La ricerca è una analisi condotta su altri studi provenienti da cinquantaquattro paesi. Stando ai risultati oltre il 60% delle persone ha una “vita sedentaria”, ovvero spende oltre tre ore al giorno seduta, con una media pari a 4,7 ore. Questa sarebbe la causa di ben 433.000 morti dal 2002 al 2011.

Il problema è che lo studio dei ricercatori dell’università di San Paolo (Brasile) non spiega in che modo stabilire un nesso di causa ed effetto tra decessi e vita sedentaria. Fattori concomitanti come quelli genetici e ambientali falsano in maniera decisiva lo studio. Sostenere l’inverso: ovvero, che una vita meno sedentaria contribuisca a migliorare la salute è invece la scoperta dell’acqua calda e non si deve certo ai ricercatori brasiliani, i quali tra l’altro stimerebbero una riduzione del 2,3% rispetto ai campioni da loro presi in esame. Piuttosto scoraggiante. E' come se una ricerca pretendesse di dimostrare che in America dal 1861 al 1865 essere di origine africana fosse dannoso per la salute o che praticare il basket renda più alti.  In un articolo precedente facevamo l'esempio dell'ombrello e della pioggia, per spiegare la stessa fallacia logica, purtroppo in ambiti decisamente più tristi.

L'Università di San Paolo ha fatto già parlare di sé per via delle tesi del Prof. Gilberto Orivaldo Chierice, convinto di poter curare qualsiasi forma di cancro attraverso la somministrazione di pillole contenenti "fosfoetanolamina", la quale ad oggi si è dimostrata efficace nel distruggere le cellule tumorali solo nelle piastre di Petri e nei topi.

Esistono diversi studi riguardo ai fattori di morte prematura nel mondo. Al netto delle finte cure che allontanano da quelle reali possiamo citare il rapporto dell'OMS, che nel 2014 ha stilato una sorta di top ten nera. Al primo posto troviamo cardiopatie, ictus e tumori. Fare più movimento potrebbe aiutare a prevenire questo genere di problemi, i quali tuttavia hanno una forte derivazione genetica. La sedentarietà, per quanto dannosa per tanti motivi, non risulta statisticamente rilevante.

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