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Star Trek diventa realtà: dispositivo di occultamento rende invisibili ai sonar

Ricercatori americani hanno creato un metamateriale che riflette le onde sonore ricevute sott’acqua, rendendolo invisibile ai sonar. Le possibili applicazioni vanno dal campo militare – come la costruzione di letali sottomarini – alla tutela ambientale: il metamateriale può infatti ridurre l’inquinamento acustico marino.
A cura di Andrea Centini
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Creato in laboratorio un avveniristico dispositivo di occultamento subacqueo, i cui materiali sono in grado di deviare le onde sonore e renderlo così invisibile ai sonar. Lo ha messo a punto un team di fisici e ingegneri dell'Università Statale della Pennsylvania, che ha presentato il proprio lavoro in seno a una conferenza del 175° Meeting della Acoustical Society of America, attualmente in corso di svolgimento a Minneapolis (Minnesota).

Gli studiosi, coordinati dalla professoressa Amanda D. Hanford, per realizzare il dispositivo hanno dovuto creare uno specifico metamateriale, cioè un materiale artificiale che possiede proprietà elettromagnetiche uniche e non presenti in natura, come una densità negativa. In questo caso, il metamateriale messo a punto dagli studiosi americani è in grado di riflettere le onde sonore che riceve, grazie alle sue minuscole unità fondamentali (le componenti più piccole del metamateriale).

Quasi tutti i dispositivi di occultamento per onde sonore sperimentali  sono stati progettati per l'aria, così Hanford e colleghi hanno voluto crearne uno per l'ambiente subacqueo, dove potrebbe avere diverse applicazioni pratiche. Basti pensare a un potenziale sottomarino coperto da questo metamateriale, in grado di renderlo totalmente invisibile ai sonar e dunque pericolosissimo per i nemici.

I ricercatori hanno costruito una sorta di piramide alta tre metri, fatta di piastre d'acciaio perforate e ricoperte dal metamateriale. Dopo averla immersa in acqua l'hanno ‘bombardata' con onde sonore tra i 7mila e i 12mila Hertz, dimostrando con alcuni idrofoni che rifletteva perfettamente le onde sonore ricevute. Un sonar piazzato nella vasca non sarebbe stato in grado di rilevare l'oggetto. Con simili metamateriali si potrebbe contrastare la propagazione del suono in acqua, riducendo ad esempio l'inquinamento acustico prodotto dalle navi, pericolosissimo per i cetacei.

[Credit: Peter Kerrian]

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