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Speranze per Bua Noi, gorilla rinchiusa da 30 anni in un palazzo: Cher vuole finanziare liberazione

La cantante americana Cher, attraverso la sua fondazione benefica “Free the Wild”, è intenzionata a finanziare il trasferimento in un santuario naturale di Bua Noi, una gorilla orientale rinchiusa dal 1988 in uno zoo privato di Bangkok. Il primate vive in un box di vetro e cemento all’interno un palazzo che ospita grandi magazzini.
A cura di Andrea Centini
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Al settimo piano di un palazzo di Bangkok, la popolosa capitale della Thailandia, si trova uno zoo privato – lo zoo di Pata – dove è imprigionata una femmina di gorilla orientale (Gorilla beringei) chiamata Bua Noi. Il primate vive in una stanza di vetro e cemento privato anche del verde dell'erba e della terra, in condizioni completamente inadatte e inaccettabili per il benessere di un animale intelligente e sociale come un gorilla. A patire il medesimo supplizio vi sono anche altre scimmie, leopardi, pantere, tigri, rettili, anfibi, uccelli e molti altri animali, tutti stipati tra il sesto e il settimo piano dei grandi magazzini Pata Pinklao, nel distretto di Bang Phlat di Bangkok.

La storia di Bua Noi, rimasta sola dieci anni fa dopo la morte della compagna di prigionia, è giunta alla cantante statunitense Cher, che ha iniziato a battersi affinché la sfortunata gorilla – così come altri esemplari detenuti allo zoo di Pata – venga liberata e portata in un santuario naturale, dove trascorrere il resto della sua vita in modo dignitoso, assieme ad altri esemplari della sua e di altre specie. Cher è infatti co-fondatrice di un'organizzazione benefica a tutela degli animali selvatici, "Free the Wild", che recentemente è stata protagonista della liberazione dell'elefante Kaavan, conosciuto come "l'elefante più solo del mondo". Grazie al suo intervento il pachiderma è stato trasferito da uno zoo del Pakistan in un santuario in provincia di Oddar Meanchey, nella Cambogia nordoccidentale. Qui vivrà il resto della sua vita assieme ad altri centinaia di elefanti, come raccontato dal Guardian.

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La cantante ha pubblicato alcuni “cinguettii” su Twitter esprimendo la propria preoccupazione per Bua Noi e per gli altri animali detenuti nello zoo privato, invitando la “brava gente di Bangkok” ad aiutarla a “fermare la tortura di animali innocenti”. Free the Wild intende finanziario il trasferimento della gorilla presso un santuario nella Repubblica del Congo, dove potrebbe finalmente vivere con dignità in un ambiente naturale, ma ancora non è nota la posizione del proprietario dello zoo. I gorilla orientali, i più grandi di questo gruppo di primati, sono inoltre una specie classificata con codice CR (pericolo critico di estinzione) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Detenerne uno dal 1988 in un box di un grande magazzino non solo è un atto barbaro e spietato, ma anche un vero e proprio crimine contro la biodiversità.

Negli anni passati gli attivisti ambientalisti hanno lanciato petizioni e chiesto più volte al governo tailandese la chiusura e il ritiro della licenza allo zoo di Pata, ma invano. Nel 2015 le autorità locali avrebbero obbligato lo zoo a liberare/trasferire tutti gli animali di grandi dimensioni, ma sono ancora tutti lì, compresa Bua Noi. La speranza è che l'intervento diretto di Cher, grazie alla notevole influenza mediatica, possa spingere chi di dovere a prendere iniziative per garantire finalmente la libertà a tutti gli animali imprigionati nel palazzo.

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