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Sottili, brillanti e colorate: ecco le nuvole di Marte (e di cosa sono fatte)

Le fotocamere del rover Curiosity della NASA hanno catturato nuove e spettacolari immagini delle nuvole di Marte. Negli scatti è possibile ammirare formazioni “misteriose” che si generano a quote molto elevate, forse composte da ghiaccio secco, oltre alle splendide nuvole nottilucenti e iridescenti, che brillano e illuminano il cielo in un tripudio di colori.
A cura di Andrea Centini
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L'atmosfera di Marte risulta particolarmente rarefatta e sottile, pertanto i fenomeni che vi si manifestano non presentano la stessa forza e intensità di quelli visibili sulla Terra. Ciò nonostante anche sul Pianeta Rosso è possibile ammirare le nuvole, alcune delle quali decisamente spettacolari e “misteriose”. Recentemente, infatti, gli scienziati della NASA hanno scoperto che le nuvole marziane si manifestano in anticipo rispetto a quanto previsto, inoltre alcune si sviluppano a quote molto più elevate della norma, suggerendo che possano essere composte non da ghiaccio d'acqua ma di anidride carbonica (CO2) allo stato solido, comunemente nota come ghiaccio secco.

Nuvole marziane: Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Nuvole marziane: Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

A scattare le nuove e spettacolari immagini delle nuvole del Pianeta Rosso è stato il rover Curiosity (Mars Science Laboratory – MSL), che dall'agosto del 2012 scorrazza con le sue ruote nel cuore del cratere Gale, a sud dell'area chiamata Elysium Planitia. Qui, grazie alle sue fotocamere, un anno marziano fa (che dura quanto due anni terrestri) per la prima volta riprese l'arrivo anticipato delle nuvole rispetto alla tabella di marcia; quest'anno, consci di questo fenomeno, gli scienziati hanno predisposto il rover per catturarle sin dall'esordio. Le nuvole, fortunatamente, non si sono fatte attendere, iniziando a manifestarsi dalla fine di gennaio. Come sottolineato dalla NASA in un comunicato stampa, queste rare formazioni si sviluppano nella stagione fredda, quando il Pianeta Rosso orbita molto distante dal Sole (la sua orbita è fortemente ellittica).

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Nelle osservazioni di quest'anno, gli scienziati si sono accorti dell'altitudine più elevata delle nuvole precoci. Normalmente le nubi marziane si stagliano “a non più di 60 chilometri di quota”, sottolinea la NASA, tuttavia quelle riprese da Curiosity si trovano sono molto più in alto. Sebbene non sia stata specificata un'altezza, nemmeno stimata, a causa di questa maggiore distanza si ipotizza che la composizione sia a base di ghiaccio secco. Saranno necessarie ulteriori indagini per averne conferma. Uno dei prossimi obiettivi degli scienziati sarà determinare quali delle nuvole immortalate siano effettivamente di ghiaccio d'acqua e quali basate sull'anidride carbonica. Ciò che è certo è che appaiono tutte come formazioni sottili e frastagliate, ben lontane dai "minacciosi nuvoloni" che talvolta si formano qui sulla Terra.

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Come specificato dalla NASA, a causa delle loro caratteristiche peculiari le nuvole marziane sono più facili da vedere nelle immagini scattate dalla telecamera di navigazione del rover Curiosity, che è in bianco e nero, tuttavia è solo attraverso la Mastcam (Mast Camera) a colori e ad elevata risoluzione che è possibile immortalare quelle più spettacolari e colorate. Esse sono di due tipi: le nuvole “nottilucenti” (presenti anche sulla Terra) visibili al crepuscolo, nelle quali i cristalli di ghiaccio attraversati dagli ultimi raggi solari le fanno brillare mentre il cielo si scurisce; e le nuvole iridescenti o “madreperla”, che si manifestano in un tripudio di colori.

Nuvole iridescenti. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Nuvole iridescenti. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

“Se vedi una nuvola con una serie di colori pastello scintillanti, ciò è dovuto al fatto che le particelle della nuvola sono tutte quasi identiche per dimensioni. Di solito accade dopo che le nuvole si sono formate e sono cresciute tutte allo stesso ritmo”, ha dichiarato il dottor Mark Lemmon, scienziato atmosferico dello Space Science Institute di Boulder, in Colorado. “Mi meraviglio sempre dei colori che appaiono: rossi e verdi e blu e viola. È davvero bello vedere qualcosa che brilla in un tripudio di colori su Marte”, ha concluso con entusiasmo lo scienziato americano.

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