Sordità, nel pollo due cellule che potrebbero essere usate sull’uomo
Il 12% della popolazione italiana ha un udito al di sotto della normalità. Una percentuale che cresce con l'aumento dell'età, ma che riguarda anche i bambini più piccoli. La sordità è spesso dovuta ad un difetto che si manifesta nella coclea (o chiocciola), un elemento dell'orecchio interno in cui sono collocate cellule acustiche simili a piccoli capelli, il cui movimento viene elaborato in suono dal sistema nervoso. L'appiattimento delle stereociglia delle cellule acustiche è spesso la ragione per cui si sente poco, solo alcune frequenze o si affetti da sordità completa. Gli studiosi dell'Istituto nazionale sulla sordità e altri disturbi della comunicazione (NIDCD: National Institute on Deafness and Other Communication Disorders) hanno individuato le due molecole che regolano la diffusione delle cellule e la lunghezza delle stereociglia nella coclea dei polli: BMP7 e l'acido retinoico.
Il BMP7 svolge la sua funzione nel pattern delle cellule, ossia nel modellamento della loro struttura, mentre si è osservato che la produzione di acido retinoico si associa ad un allungamento delle stereociglia, che in tal modo permettono alle cellule di registrare suoni in bassa frequenza. Viceversa, inibendo l'acido, l'orecchio acquisterebbe la capacità di sentire le alte frequenze. L'evoluzione dello studio deve ora rispondere all'interrogativo di quanto l'orecchio del pollo, le cui cellule sono rigenerative, sia confrontabile con quello dell'uomo, ma l'individuazione delle due molecole rappresenta un ulteriore spostamento in avanti di quella parte della comunità scientifica che da tempo combatte contro la sordità.