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Sfatato il mito del Sudoku: non rallenta il declino cerebrale

I giochi di problem solving come il Sudoku non riducono il rischio di declino cerebrale, anche se migliorano le nostre capacità cognitive. Questo è ciò che sostengono i ricercatori che attraverso il loro studio hanno analizzato le conseguenze sul cervello di queste attività molto diffuse che dunque non hanno alcun valore protettivo.
A cura di Zeina Ayache
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I giochi di problem solving come il Sudoku, diversamente da quanto ci hanno fatto credere in passato, non rallentano il declino cerebrale. Questo è quanto sostengono i ricercatori della University of Aberdeen che hanno pubblicato lo studio intitolato “Intellectual engagement and cognitive ability in later life (the “use it or lose it” conjecture): longitudinal, prospective study” sulla rivista British Medical Journal (BMJ), ma vediamo cosa significa e quali siano i benefici di queste attività.

Studi poco realistici. Gli esperti spiegano che precedenti studi hanno suggerito che le attività mentali potessero mantenere o migliorare il nostro cervello e le nostre capacità, riducendo il rischio di demenza, così anche imparare a leggere sin da piccoli o suonare uno strumento musicale per almeno due volte a settimana, ma i risultati ottenuti da queste ricerche mancherebbero di dati storici sulle abilità mentali dei bambini.

Il nuovo studio. Per capirne di più gli effetti, gli esperti hanno cercato di esaminare l'effettivo legame tra esercizi di allenamento intellettuale e le abilità cognitive in età avanzata. Per farlo hanno chiesto la partecipazione di 498 persone nate nel 1936 che all'età di 11 anni hanno preso parte ad alcuni test di intelligenza, i cui risultati erano registrati negli archivi del 1947 dello Scottish Council for Research in Education (SCRE). Ogni volontario è stato sottoposto ad alcuni test utili a valutarne le abilità mentali e la memoria verbale, così come altri in grado di valutare il livello di interesse nei confronti della lettura e del problem solving, così come della curiosità intellettuale.

I risultati. I dati raccolti hanno dimostrato le attività intellettualmente stimolanti praticate regolarmente erano in grado di migliorare le abilità mentali durante la vecchiaia, ma non di proteggere dal declino cerebrale. Insomma, secondo gli esperti è impossibile trovare un effetto causale, ma certo queste attività possono aiutare a tenere allenata la mente, anche se non riducono il rischio di andare incontro a declino cerebrale.

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