Senza acqua tra due generazioni: l’allarme di 500 esperti
Alternative all'acqua non ce ne sono e, se consideriamo che un uomo adulto è composto dal 65-75%, dovrebbe essere nostra cura tutelarne le sorgenti. Ed invece da Bonn 500 ricercatori provenienti da tutto il mondo sentono l'esigenza di comunicare che, proseguendo sulla strada della dissipazione e dell'inquinamento, non avremo più acqua dolce nel breve giro di due generazioni. Al termine della conferenza sull'acqua nell'Antropocene a Bonn gli studiosi avvertono che in mondo che ospiterà circa 9 miliardi di persone, la maggior parte delle quali avvezze allo spreco, l'umanità potrebbe restare senza il più prezioso dei suoi materiali.
Tuttavia "la crisi dell'acqua è del tutto evitabile". Un messaggio di speranza che tuttavia non diventa realtà senza una presa di coscienza da parte di popoli e governi e senza un'azione finalizzata a ripristinare o tutelare gli ecosistemi acquatici danneggiati. Espressione di tale esigenza pragmatica è la "Dichiarazione di Bonn" che gli esperti hanno voluto comunicare a beneficio dei governi interessati a non far perire l'umanità. Le raccomandazioni sono sei: potenziamento della ricerca sul sistema idrico globale; elaborazione di una sintesi sulle attuali conoscenze sull'acqua per migliorarne la protezione; formazione di ricercatori specializzati nel settore idrico; monitoraggio dell'acqua; prediligere politiche per la salvaguardia degli ecosistemi a costosi interventi strutturali; incentivare l'innovazione nella gestione dell'acqua.