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Sentinel-1A, il satellite che ci fa la guardia dallo spazio

Da pochi giorni è stato lanciato Sentinel-1A, primo satellite della flotta Copernicus dell’ESA: raccoglierà informazioni relative all’ambiente, all’attività sismica e vulcanica.
A cura di Nadia Vitali
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ESA/ATG medialab
ESA/ATG medialab

La salute del nostro Pianeta, che sempre più preoccupa climatologi, ambientalisti ed occasionalmente anche governanti, potrà giovarsi da oggi in poi di una nuovo formidabile aiuto: sarà infatti costantemente monitorata in ogni suo aspetto grazie all'ultimo satellite made in ESA, lanciato con successo a bordo di un razzo Soyuz dallo spazioporto di Kourou, nella Guyana Francese, alle 21:02 (orario di Greenwich) del 3 aprile.

Sentinel 1A

Sentinel-1A è il primo satellite ad essere mandato in orbita nell'ambito del vasto progetto Copernicus, la seconda iniziativa ammiraglia dopo il sistema di posizionamento Galileo, frutto del lavoro dell'Agenzia Spaziale Europea e della collaborazione con l'Unione Europea; l'anno prossimo sarà affiancato dal suo gemello Sentinel 1B. Questa prima costellazione sarà seguita, nei prossimi anni, da ulteriori cinque missioni Sentinel che incrementeranno così il flusso e la precisione dei dati, per fornire risposte adeguate a tutti i fruitori di Copernicus. Le informazioni saranno non soltanto disponibili in tutto il mondo, ma anche gratuite. «Questo lancio è da un lato il punto culminante di una decade di investimenti personali e professionali, mentre dall'altro è soltanto l'inizio di una costruzione su larga scala. Si tratta della prima pietra, la fondazione di una splendida cattedrale che si materializzerà presto, della quale possiamo già ammirare la cupola a distanza»: così Guido Levrini, Manager del Copernicus Space Segment Programme. Protetto nel lancio all'interno del veicolo spaziale Soyuz, Sentinel-1A ha ultimato la separazione dai moduli nel giorno successivo alla sua spedizione in orbita, attraverso una lunga e delicata manovra della durata di dieci ore: una sorta di «coreografia», necessaria per dispiegare le sue ali solari di dieci metri e la sua antenna radar di 12. Ramón Torres, Project Manager di Sentinel-1 ha spiegato che «Questa sequenza di apertura, complessa e cruciale, è stata analizzata e dissezionata ripetutamente durante la fase di progettazione: è stata testata con risultati perfetti nell'ultimo mese, ma resta sempre un momento magico quando si sa che quella cosa è accaduta nel cielo».

Il lancio di Sentinel-1A da Kourou, 3 aprile alle ore 21:02 (GMT)
Il lancio di Sentinel-1A da Kourou, 3 aprile alle ore 21:02 (GMT)

A guardia della Terra

Con le sue 2,3 tonnellate di peso, Sentinel-1A è un prodotto d'eccellenza anche dell'industria aerospaziale italiana che, con un consorzio di industrie guidato da Thales Alenia Space Italia, ha contribuito in larga parte a questo progetto avveniristico: ma esattamente quali saranno le applicazioni pratiche della sentinella spaziale che ci scruta dall'alto? In che modo la flotta di Copernicus migliorerà progresso e scienza attraverso le sue antenne? Sentinel-1A osserverà il nostro Pianeta da un'altezza di 693 chilometri, di giorno e di notte e con qualunque condizione climatica: sorveglierà i ghiacciai dell'Artico e i livelli di inquinamento nell'atmosfera; terrà sotto controllo vulcani particolarmente irrequieti. Inoltre sarà in grado di perfezionare di molto le previsioni meteorologiche, acquisendo immagini ad elevatissima definizione e monitorando costantemente fasce costiere, rotte di navigazione ed oceani: mettiamo il caso (purtroppo mai troppo improbabile) di uno sversamento di petrolio, Sentinel sarà in grado di fornire precise indicazioni sulla direzione dei flussi delle maree nere. Inoltre, quando Sentinel-1A e 1B inizieranno a lavorare in coppia, l'invio dei dati agli scienziati avverrà con una frequenza senza precedenti, ossia ogni cinque ore. Secondo gli scienziati, l'intera flotta del sistema Copernicus svolgerà un ruolo fondamentale nella previsione di catastrofi naturali (come terremoti o eruzioni vulcaniche) ma anche ambientali, con un occhio costantemente puntato sulla "febbre" del nostro Pianeta, sui fenomeni violenti che sempre più manifestano quel "clima impazzito" che pesa non poco sul nostro futuro.

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