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Se pensiamo di essere Einstein diventiamo più intelligenti: il potere dell’immedesimazione

Utilizzando la realtà virtuale e il potere dell’immedesimazione, i ricercatori hanno scoperto che se crediamo di essere Albert Einstein effettivamente diventiamo più intelligenti, abbiamo più autostima e meno pregiudizi nei confronti delle persone anziane. Come è possibile? Ce lo svelano con questo studio.
A cura di Zeina Ayache
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Se riusciamo a vederci fisicamente come Einstein, possiamo anche diventare più intelligenti: può sembrare assurdo, ma gli scienziati hanno testato il potere dell'immedesimazione attraverso un'esperienza di realtà virtuale davvero molto realistica. In pratica i ricercatori sono riusciti, attraverso la tecnologia, a far ‘indossare' le sembianze del grande scienziato ad un gruppo di persone e ne hanno successivamente testato le abilità cognitive. Ma andiamo per punti.

La realtà virutale. Per giungere alle loro conclusioni, gli esperti hanno utilizzato la realtà virtuale. In pratica hanno utilizzato uno strumento tecnologico che permette di immergersi in un ambiente virtuale e di guardarsi allo specchio vedendo però non sé stessi, ma un'altra persone (in questo caso Albert Einstein) i cui movimenti corrispondono esattamente ai nostri. “I partecipanti possono vedere un nuovo corpo riflesso nello specchio i cui movimenti corrispondono esattamente ai proprio. Questo aiuta a creare la potete illusione che il corpo virtuale sia il proprio”.

Perché la realtà virtuale. Precedenti studi hanno dimostrato che l'immedesimazione virtuale è in grado di modificare il comportamento e le attitudine di una persona, permettendogli di essere più empatico con il soggetto che vedono, riducendo quindi i pregiudizi.

Lo studio. Tornando allo studio, gli scienziati hanno chiesto la partecipazione ad un gruppo di 30 persone sottoposte ad alcuni test prima dell'immedesimazione. Questi test avevano lo scopo di definire le loro abilità di problem solving e organizzative, di valutare il loro livello di autostima e i pregiudizi nei confronti delle persone anziane. Successivamente hanno suddiviso i partecipanti in due gruppi: un gruppo si è virtualmente immedesimato nel corpo di Einstein, un gruppo invece in quello di un adulto normale. Mentre le persone stavano vivendo la loro esperienza virtuale, gli scienziati hanno chiesto loro di rieffettuare i test precedenti. I risultati ottenuti hanno dimostrato che, tra i soggetti che dai test precedenti risultavano avere meno autostima, coloro che ‘erano' Einstein ottenevano risultati migliori ai test rispetto a coloro che ‘erano' l'uomo normale. Per coloro che invece non avevano problemi di autostima il risultato non cambiava.

Come è possibile? Secondo i ricercatori immedesimarsi in un uomo così intelligene ha dato loro l'autostima giusta per riuscire a risultare migliori nei test. Il pregiudizio che ci porta a ritenere Eistein più intelligente insomma ci influenza al punto da farci risultare effettivamente più intelligenti. E non è tutto. Gli scienziati hanno scoperto che con questo esperimento le persone risultavano avere meno pregiudizi nei confronti delle persone anziane.

A cosa serve lo studio. Quanto scoperto potrebbe aiutare un domani le persone con poca autostima a credere di più in sé stesse.

Lo studio, intitolato "Virtually Being Einstein Results in an Improvement in Cognitive Task Performance and a Decrease in Age Bias", è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology.

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