video suggerito
video suggerito

Se Black Mirror fosse già realtà? Ecco le api robot, i droni che salveranno l’agricoltura

Black Mirror diventa realtà: i ricercatori hanno creato le api-robot per l’impollinazione artificiale. Ecco come funzionano.
A cura di Zeina Ayache
160 CONDIVISIONI
Immagine

Ce la siamo fatta sotto quando la sesta puntata della terza stagione di Black Mirror, ‘Odio Universale', ha trasformato le api robot, create per l'impollinazione artificiale, in veri e propri pericoli per la nostra sopravvivenza. Ora questa idea televisiva potrebbe diventare realtà. I ricercatori del National Institute of Advanced Industrial Science and Technology (AIST) Nanomaterial Research Institute hanno infatti sviluppato un'ape-drone che, telecomandata, riesce a svolgere i compiti delle api: impollinare.

Il progetto ambizioso ha un grandissimo valore per la sopravvivenza nostra e delle piante: la moria delle api (quelle vere) sta infatti mettendo in seria difficoltà l'agricoltura. Purtroppo quest'ultima, con i pesticidi che utilizza, sta rendendo difficile la vita agli impollinatori senza i quali però non è garantita la sopravvivenza degli alimenti: se la api non portano il polline di fiore in fiore, come possono sopravvivere le piante?

Per provare a risolvere questo problema, attraverso una scorciatoia e non affrontando la questione alla radice salvaguardando questi animali, i ricercatori hanno creato un mini-drone, dal valore di 100 dollari, che riesce a portare il polline di fiore in fiore. Ma come?

Gli scienziati spiegano di essere arrivati a questa scoperta per caso, anzi, utilizzando un neologismo, per ‘serendipità'. I ricercatori raccontano di aver trovato, durante una sessione di ‘pulizia di primavera' in laboratorio, un gel che avevano utilizzato otto anni prima e che era rimasto intatto. Le caratteristiche di questa sostanza hanno fatto accendere in loro la lampadina: e se utilizzassimo questo gel come collante da mettere a finte api per permettere l'impollinazione? Si sono chiesti gli scienziati che hanno così recuperato il mini drone.

Ma non è tutto. Per permettere l'attaccamento e il trasferimento del polline, il drone è stato modificato e reso ancor più simile ad un'ape: sull' “addome” sono stati inseriti alcuni peli di cavallo che simulano la peluria dell'insetto, fondamentale per ‘raccogliere' il polline quando si appoggia sul fiore e ‘rilasciarlo' quando si sposta. I test effettuati hanno dimostrato che l'ape-robot funziona e riesce ad impollinare proprio come un'ape vera. Forse siamo salvi.

[Foto copertina di Dr. Eijiro Miyako]

160 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views