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Scoperto un oceano salato sotto la superficie del pianeta nano Cerere

I dati della sonda Dawn della Nasa analizzati da un team internazionale di ricercatori suggeriscono la presenza di acque sotterranee sotto la superficie del principale asteroide del sistema solare.
A cura di Valeria Aiello
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Immagine di Cerere ripresa dalla sonda Dawn / Nasa
Immagine di Cerere ripresa dalla sonda Dawn / Nasa

Il pianeta nano Cerere, il più grande e noto corpo celeste della fascia di asteroidi del Sistema solare, è molto più complesso di quanto ritenuto solo mezzo decennio fa. Un nuovo studio indica che sotto la sua superficie si nasconde un vasto bacino di acqua salata allo stato liquido.

Scoperto un oceano salato sotto la superficie del pianeta nano Cerere

Lo indicano i dati della sonda Dawn della Nasa raccolti nella seconda fase della missione spaziale (giugno-ottobre 2018) dalla cui elaborazione è stato possibile risalire ai minerali che compongono alcune macchie brillanti osservate sulla sua superficie. Prima della missione Dawn si credeva che Cerere fosse una roccia spaziale rimasta per lo più invariata dalla sua formazione (4,57 miliardi di anni fa). Tuttavia, i dati raccolti dalla sonda hanno suggerito che il pianeta nano sia stato geologicamente attivo nel recente passato, con la formazione di crateri ed eruzione di vulcani ghiacciati negli ultimi 9 milioni di anni.

I risultati del nuovo studio sono stati pubblicati sulle riviste Nature Astronomy, Nature Geoscience e Nature Communications in una serie di sette articoli, di cui uno condotto dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). I ricercatori si sono concentrati principalmente sull’analisi dei minerali osservati sulla superficie del cratere Occator, considerati prove tangibili di un oceano salato sotto la sua superficie.

Nella regione al centro del cratere, nota come Cerealia Facula, è stata rilevata una miscela di alcuni sali, tra cui il cloruro di sodio idrato che, alle condizioni della superficie di Cerere, ha perso abbastanza rapidamente le sue molecole d’acqua. Una circostanza che indica il suo recente arrivo in superficie oppure l’attuale risalita del criovulcano. I dati suggeriscono inoltre che, a differenza di altri satelliti, come Europa e Encelado, sotto la cui superficie sono stati scoperti altri mondi oceanici, Cerere abbia una crosta più spessa e compatta oltre che più densa all’equatore rispetto che ai poli.

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