Antica città perduta sepolta sotto la vegetazione: mistero svelato in Sudafrica
A circa 60 chilometri a sud di Johannesburg, in Sudafrica, sotto la fitta vegetazione è stata scoperta l'antica – e gigantesca – città perduta Kweneng degli Twsana, un gruppo etnico dell'Africa meridionale. L'agglomerato urbano, risalente a centinaia di anni fa, comprendeva tra le 750 e le 850 abitazioni, oltre a due immensi recinti per il bestiame. Si estendeva per circa 10 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza; era dunque una vera e propria metropoli, anche in relazione ad alcune floride città mesopotamiche.
Scoperta col laser. Tra i 40 e i 50 anni fa gli archeologi dell'Università di Witwatersrand individuarono alcune rovine della città, classificata anche col nome in codice di SKBR, tuttavia non poterono comprenderne importanza ed estensione effettiva a causa della fittissima vegetazione che l'aveva inghiottita. Grazie alle moderne tecniche di telerilevamento LIDAR (acronimo di Light Detection and Ranging), in pratica un fascio laser sparato dall'alto che riesce a ‘vedere' attraverso la vegetazione, i ricercatori della stessa università sudafricana sono finalmente riusciti a determinarne i confini e la disposizione delle fattorie. Si trattava di un agglomerato immenso per la sua epoca, probabilmente popolato da 10mila persone e teatro di intensi scambi commerciali.
Fine ingloriosa. In base alle stime dei ricercatori la città fu totalmente abbandonata 200 anni fa, in seguito alle cosiddette guerre civili di Difeqane, che determinarono il crollo delle comunità Tswana. Poiché prima dell'arrivo dei coloni europei non era uso lasciare documentazioni scritte, Kweneng fu presto dimenticata e lasciata alla mercé della natura, che velocemente la fece ‘sparire' sotto le chiome degli alberi alle pendici delle colline di Suikerbosrand.
Città fiorente. Le abitazioni in pietra di Kweneng furono occupate tra il XV secolo fino alla seconda metà del XIX. Ciascuna fattoria era circondata da passaggi che permettevano il transito del bestiame, e conducevano tutti verso due enormi recinti nel centro città. Insieme occupavano un'area di migliaia di metri quadri e potevano ospitare fino a un migliaio di capi. A fianco delle abitazioni gli archeologi guidati dal professor Karim Sadr hanno trovato cumuli di cenere, ossa e utensili rotti, che testimoniavano il “potere” e la ricchezza di ciascuna famiglia. Sono state individuate anche piccole torri in muratura; probabilmente servivano per conservare i raccolti, ma non si esclude che fossero luoghi di sepoltura. Ci vorranno altri due decenni per svelare tutti i segreti di questa magnifica metropoli perduta.