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Scoperta a sorpresa la super intelligenza astratta degli anatroccoli

I ricercatori della University of Oxford hanno scoperto, a sorpresa, che gli anatroccoli sono dotati di una particolare intelligenza astratta che permette loro di distinguere, senza addestramento, oggetti simili o differenti per forma e colore.
A cura di Zeina Ayache
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Inaspettatamente i ricercatori hanno scoperto che gli anatroccoli sono dotati di una tipologia di intelligenza che si pensava essere tipica solo degli esseri umani e di alcune specie di animali e che è collegata ai concetti di “simile” e “differente”. A darne notizia sono i ricercatori della Oxford University che attraverso lo studio intitolato “Ducklings imprint on the relational concept of “same or different”” e pubblicato su Science dimostrano quanto ci sia da imparare sul mondo animale, in particolare sugli uccelli verso i quali ci sono molti pregiudizi.

Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati sono partiti dall'analisi dell'imprinting. Con il termine imprinting, in etologia e psicologia, si intende una forma di apprendimento basilare che si fonda sulla predisposizione biologica e che è tipica del primo periodo della vita di un animale. In pratica, durante questa fase il neonato impara a riconoscere la propria madre identificandola con il primo oggetto animato che vede, così facendo può seguirla e non perdersi riuscendo a crescere e sopravvivere. Negli anatroccoli tutto ciò avviene nel giro di 15 minuti dalla nascita.

Per testare l'intelligenza astratta degli anatroccoli, i ricercatori hanno prima di tutto impostato l'imprinting su un oggetto di una determinata forma e colore, e successivamente hanno inserito i piccoli in un contesto in cui si ritrovavano a dover seguire altri oggetti diversi o simili per forma e colore. Così facendo, gli scienziati hanno notato che, nel 75% dei casi, i neonati erano portati a seguire l'oggetto che appariva più simile a quello dell'imprinting.

Ciò che sorprende particolarmente è che questo tipo di discriminazione risulta essere istintiva, cioè non frutto di un percorso di addestramento basato sul rinforzo, come avviene per esempio per altri animali. Ecco perché secondo gli scienziati, questo studio ci dimostra tre cose:

  1. anche gli animali considerati erroneamente “più stupidi” sono in realtà dotati di pensieri astratti
  2. ogni animale di giovane età potrebbe essere in grado di mostrare doti di pensiero astratto
  3. è possibile dimostrare il pensiero astratto negli animali anche senza procedure che prevedono la punizione o la ricompensa.

[Foto copertina di Antone Martinho]

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