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Scavare sulla Luna per estrarre acqua e ossigeno: a cosa serve la nuova missione ESA

L’Agenzia Spaziale Europea ha firmato un contratto con l’ArianeGroup per valutare una spedizione sulla Luna per estrarre, entro il 2025, acqua e ossigeno dalla regolite, un materiale presente sul suolo lunare. L’obiettivo è quello di rendere più indipendenti gli esseri umani sulla Luna, creando il carburante utile a missioni più distanti. L’ESA vuole anche estrarre Elio-3 per sviluppare energia nucleare senza residui pericolosi.
A cura di Zeina Ayache
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L’Agenzia Spaziale Europea, ESA, ha annunciato una nuova missione con la collaborazione dell’ArianeGroup per l’estrazione di acqua e ossigeno dal suolo della Luna: l’obiettivo è produrre carburante utile a realizzare missioni esplorative più distanti. Non solo acqua e ossigeno, l’ESA punta anche all’Elio-3 presente sul nostro satellite per trovare una fonte alternativa di energia nucleare che non è radioattiva e non produce scarti pericolosi: ecco tutto quello che c’è da sapere.

La faccia nascosta della Luna. Credit: NASA/Apollo
La faccia nascosta della Luna. Credit: NASA/Apollo

Scavare sulla Luna. Come spiegano dall’ArianeGroup, l’ESA ha firmato un accordo per esaminare la possibilità di andare sulla Luna prima del 2025 e scavare il suolo del satellite per prelevare campioni di regolite, cioè uno strato di materiale nella roccia presente sul nostro satellite da cui è possibile estrarre acqua e ossigeno.

Perché la regolite. La regolite è considerata una via fattibile per l’estrazione di acqua e ossigeno che possono rendere indipendente la presenza dell’essere umano sulla Luna, visto che attraverso questo potremmo produrre il carburante necessario ad esplorazioni ancor più distanti.

L’Elio-3. Non solo acqua e ossigeno, dalla regolite è possibile estrarre anche Elio-e, un isotopo dell’elio composto da due protoni e un neutrone che è presente anche sulla nostra Terra, dove viene utilizzato per la fusione nucleare. Purtroppo sul nostro Pianeta scarseggia, mentre sulla Luna ‘abbonda’ poiché il nostro satellite è stato ‘bombardato’ da una grande quantità di questo isotopo da parte del vento solare, da cui noi siamo protetti grazie al campo magnetico terrestre che ci circonda. E non è tutto. L’Elio-3 sembrerebbe essere un ottima soluzione per la produzione di energia nucleare non radioattiva, che quindi non porterebbe alla produzione di residui pericolosi.

Per saperne di più dobbiamo attendere i prossimi anni, però sembra sempre più certo che il nostro rapporto con la Luna sia destinato ad intensificarsi, con conseguenze sul nostro futuro che, almeno oggi, possono sembrarci al limite della fantascienza, ma che forse potrebbero rivelarsi una svolta per la nostra sopravvivenza.

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