"L'obiettivo è quello di avere il prossimo americano e la prima americana sulla superficie della Luna, ma è chiaro a tutti che questa non sarà un'avventura solo americana". Così Samantha Cristoforetti, astronauta italiana dell’Esa, durante la celebrazione dei 50 anni dallo sbarco sulla Luna tenutasi al Senato della Repubblica. Un'occasione in cui l'astronauta ha sottolineato l'importanza delle missioni nell'orbita lunare e sulla superficie del satellite anche in vista di un'esplorazione più profonda del nostro Sistema Solare, compresi i viaggi verso Marte.
"Quello che interessa a noi come Italia e come Europa è definire nei dettagli come sarà l'architettura della missione nel suo complesso, quali infrastrutture saranno costruite attorno alla luna e quali infrastrutture saranno necessarie per queste missioni sulla superficie" ha spiegato la Cristoforetti a Dire. "Ma soprattutto come possiamo contribuire perché è chiaro a tutti che questa non sarà un'avventura solo americana". L'Italia d'altronde ha ormai un grande ruolo nell'esplorazione spaziale, come spiega l'astronauta sottolineando che basta pensare "alla casa della comunità mondiale degli astronauti, la Iss, in cui l’Italia ha dato un contributo sostanziale" Oppure al modulo logistico Leonardo, "il frutto di un lavoro di collaborazione con la Nasa che mi ha permesso di volare nello Spazio nel 2014, o alla Cupola da cui tutti gli astronauti scattano foto stupende. Anche l’astronave che ci porterà sulla Luna è per metà americana e per metà europea o la stessa ‘Gateway’, la mini stazione spaziale che vogliamo costruire intorno al satellite naturale della Terra, verrà realizzata grazie al contributo italiano ed europeo".
Ma nel futuro dell'Italia nello spazio c'è anche qualcosa che va oltre alla Luna. Non a caso proprio oggi l'astronauta italiano Luca Parmitano tornerà nello spazio come parte della missione "Beyond", Oltre: "Quando noi astronauti parliamo della Luna non parliamo di ritorno, ma di andare oltre, perché non vogliamo rifare la missione Apollo che fu un unicum nel suo genere, ma vogliamo appunto andare oltre, avere un nuovo approccio". Un approccio che, prima o poi, ci porterà a parlare anche di nuovi pianeti. "Marte è un obiettivo sicuramente a lungo termine" ha concluso la Cristoforetti. "Prima serve una consapevolezza da parte di tutti che c'è una necessità di validare e consolidare tecnologie e modalità di eseguire le missioni in un luogo un po' meno lontano, come lo spazio attorno alla luna e la superficie lunare stessa".