Salute, il tatuaggio al grafene ti dice come stai: ecco come funziona
Ricercatori dell'Università del Texas di Austin hanno sviluppato un peculiare tatuaggio a base di grafene in grado di monitorare la nostra salute, tenendo traccia di vari parametri vitali come il battito cardiaco e il livello di idratazione cutanea. Da quando il “materiale delle meraviglie” sviluppato dai due fisici Andrej Gejm e Konstantin Novoselov dell'Università di Manchester è stato messo a punto, le sue proprietà hanno avvantaggiato diversi campi della ricerca; basti pensare alla membrana desalinizzante creata da studiosi britannici o al disinfettante progettato dal CNR, senza dimenticare le applicazioni in ambito aerospaziale. Non è dunque un caso che il grafene continui ad essere al centro di progetti ad altissima tecnologia.
Il nuovo “tatuaggio medico”, il cui nome ufficiale è GET (Graphene Electronic Tattoo), offre differenti benefici sia in termini di comfort che di prestazioni, dato che la precisione dei dati catturati dai microscopici sensori è superiore a quella dei macchinari diagnostici normalmente in uso. Del resto si trova direttamente a contatto con l'epidermide, sulla quale si applica in maniera analoga ai tatuaggi removibili per i bambini, ovvero attraverso l'acqua. All'anima di grafene è associato un polimero trasparente e flessibile, che sfruttando le forze di van der Walls aderisce alla pelle senza provocare fastidio o prurito. Il tatuaggio è così versatile che può essere applicato su qualunque parte del corpo, persino sul viso, mentre i suoi sensori funzionano per qualche giorno al massimo. Qualora il paziente lo desiderasse, può comunque rimuoverlo in qualunque momento.
Il GET, la cui creazione è stata coordinata dai professori Deji Akinwande e Nanshu Lu, in fase sperimentale ha dato ottimi risultati e ha permesso di sostituire con efficacia gli strumenti per misurare l'elettroencefalogramma (EEG), l'elettrocardiogramma (ECG), l'elettromiogramma (EMG), la temperatura e l'idratazione della pelle. I suoi creatori stanno gettando le basi per una futura commercializzazione, ma dovranno essere superate tutte le procedure burocratiche di rito. I dettagli sul GET sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata ACS Nano.
[Foto di Felix_Bronennimann]