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Rosetta, la sonda “molto italiana” che insegue la cometa (VIDEO)

Il progetto ambizioso dell’Agenzia spaziale europea prosegue secondo i piani. Presto la cometa sarà raggiunta e per la prima volta un oggetto fabbricato dall’uomo potrebbe salire sulla sua superficie. E in quest’avventura c’è tanta Italia.
A cura di Redazione Scienze
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Erano state necessarie 6 ore e 32 minuti nonché 190 chilogrammi di carburante per completare l'operazione di frenata della sonda Rosetta verso la cometa 67P/Churuymov-Gerasimenko. Mercoledì 4 giugno la missione dell'Esa aveva così realizzato un altro passo nella sua opera di avvicinamento della cometa, che sta proseguendo secondo il piano di marcia. Rosetta, lanciata nel 2004 ed ibernata per 31 mesi, è stata risvegliata lo scorso 20 gennaio affinché potesse riprendere il suo cammino verso la cometa, il cui incontro è previsto ad agosto, mentre a novembre potrebbe esservi l'atterraggio del lander e le prime trapanazioni della superficie.

Rappresentazione della sonda Rosetta.
Rappresentazione della sonda Rosetta.

Al Politecnico di Milano si è tornati a parlare di una missione a cui l'Italia contribuisce in maniera determinante fornendo 8 strumenti sui 21 di bordo. Tra questi Sd-2, il trapano che perforerà la cometa in cerca di molecole organiche. Amalia Ercoli Finzi, la scienziata italiana che ha ideato il trapano, ha osservato che "a questo punto quello che ci aspettiamo è di arrivare sulla cometa. Non solo, io sto ringraziando il padreterno per ave costruito le comete perché sono una delle cose più belle del mondo".

Philae, il lander trasportato dalla sonda, sarà il primo oggetto di fabbricazione umana a toccare una cometa, ragion per cui la missione dell'Esa non solo appare una delle più ambiziose in corso, ma rappresenta anche un'avventura dai risvolti scientifici potenzialmente più interessanti degli ultimi tempi. Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell'Asi (Agenzia Spaziale Italiana), ha sottolineato che il ruolo dell'Italia "è stato importantissimo anche per il lander. Abbiamo infatti non solo progettato insieme al Cnes l'intero lander ma abbiamo anche fornito due elementi chiave, il drill, capace di perforare la cometa, prendere i campioni e poi analizzarli e i pannelli solari che ricaricheranno le batterie una volta che il lander è atterrato".

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