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Ritiro ranitidina, cosa deve fare chi assume il farmaco e quali sono i rischi per la salute

Il ritiro dei farmaci con ranitidina, come il Buscopan, ha preoccupato i consumatori che ora si chiedono quali siano i rischi per la loro salute e come devono comportarsi in caso di assunzione fino ad oggi di questi medicinali. Vediamo insieme cosa c’è da sapere, quali sono i lotti ritirati e vietati dall’AIFA.
A cura di Zeina Ayache
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Il ritiro dei farmaci contenenti ranitidina da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha preoccupato i consumatori, questa molecola infatti si trova in alcuni medicinali diffusi come il Buscopan antiacido in compresse effervescenti da 75 mg, ma anche Zentiva, Zantac e Hexaliniettabile. Cosa devono sapere e fare adesso le persone che assumono questi farmaci? Quali sono i rischi? Scopriamolo insieme.

Perché è stata ritirata la ranitidina

Innanzitutto va detto che il ritiro di questi farmaci è stato previsto poiché è stata riscontrata la presenza, in alcuni lotti, di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) che appartiene alla classe delle nitrosammine, che, come spiega l’AIFA, è stata “già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi (sartani)”.

Cos’è la N-nitrosodimetilammina (NDMA)

L’NDMA è una sostanza chimica organica classificata come ‘probabilmente cancerogena per l’uomo’ dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed è presente, a livelli molto bassi, anche in alcuni alimenti e nelle forniture di acqua, ma in questi casi non è considerata dannosa per la nostra salute.

Rischi per la salute dopo l’assunzione di ranitidina

Alle persone che fino ad oggi hanno assunto farmaci con ranitidina appartenenti ai lotti sottoposti al ritiro, l’AIFA fa sapere che “non si attende un rischio acuto per il paziente”.

Come deve comportarsi chi ha seguito in trattamento con farmaci con ranitidina

I pazienti che assumono farmaci con ranitidina possono chiedere al loro medico di passare a farmaci alternativi, utilizzati per le stesse indicazioni terapeutiche. Quanto ad eventuali esami di controllo per valutare gli effetti di questi medicinali, l’AIFA fa sapere che non sono necessari.

Coloro che invece sono in possesso di confezioni oggetti di ritiro o di divieto d’uso, devono smettere di farne uso, gettarli negli specifici contenitori per la raccolta presenti nelle farmacia, e chiedere al medico quali medicali alternativi assumere.

Quali sono i lotti ritirati e vietati

L’AIFA ha disposto:

  • il ritiro di tutti i lotti di medicinali contenenti il principio attivo ranitidina prodotto presso l’officina farmaceutica SARACA LABORATORIES LTD – India
  • il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da SARACA LABORATORIES LTD, in attesa che vengano analizzati.
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