Alcuni scienziati hanno ricreato il dolore provato da un corpo umano ricostruendo delle cellule umane in laboratorio in grado di rispondere a stimoli fisici e sensoriali. Queste cellule si sono dimostrate estremamente ricettive nei confronti di stimoli legati alle alte temperature o a determinate sostanze chimiche, come quelle che rendono i peperoncini così piccanti.
La ricerca, svolta all'interno dell'università di Harvard, è stata resa possibile grazie alla creazione in laboratorio delle cellule nervose che normalmente inviano i segnali di dolore al cervello, un risultato ottenuto riprogrammando normali cellule della pelle in modo da farle evolvere in neuroni maturi.
Il risultato è il "dolore in provetta", il quale potrà essere utilizzato per scoprire nuovi tipi di analgesici e antidolorifici, ma anche aiutare a capire perché alcune persone sono più soggette di altre a sviluppare dolori cronici. Tutto ciò non va confuso con la totale eliminazione del dolore; esso rappresenta uno degli elementi sensoriali più importanti poiché ci avverte di possibili pericoli intorno a noi.
"L'obiettivo era quello di studiare gli aspetti principali legati alla generazione dei segnali di dolore da parte del sistema nervoso e riprodurli in laboratorio" ha spiegato Clifford Woolf, autore dello studio "Abbiamo creato cellule nervose in grado di svolgere questo compito, le quali funzionano come un allarme che scatta quando individua i tessuti danneggiati".
Le cellule create in laboratorio rispondono al dolore immediato – come quello provocato da un pizzicotto – e a quello a lungo termine, provocato da infiammazioni o effetti collaterali della chemioterapia. Quando questi neuroni vengono riscaldati sopra i 42 gradi, cominciano ad inviare segnali come quando prendiamo in mano un piatto rovente.
La creazione di queste cellule è stata resa possibile utilizzando normali cellule della pelle e cinque ingredienti biochimici, i quali hanno "spento" i geni legati alla pelle e "acceso" quelli legati al dolore. Un approccio che potrebbe portare alla creazione di modelli in miniatura basati su determinati pazienti, sui quali studiare caso per caso il trattamento di dolori cronici.