Riparare e creare vasi sanguigni con le staminali: aperta porta a terapie rivoluzionarie
Un gruppo di staminali note per dar vita a globuli rossi e bianchi possono originare anche cellule endoteliali, alla base di tutti i vasi sanguigni. Questa scoperta, oltre a fornire nuova comprensione sul modo in cui si sviluppano vene e arterie, getta le basi promettenti per una futura branca della medicina rigenerativa. Grazie a queste cellule, infatti, si potrebbero riparare o addirittura generare interi vasi sanguigni, da sfruttare nel trattamento di serie patologie come la malattia coronarica, l'arteriopatia periferica (AOP) – caratterizzata dall'occlusione delle arterie degli arti inferiori – e alcune patologie dell'occhio.
A fare la scoperta è stato un team di ricerca britannico dell'autorevole Istituto di Oftalmologia presso lo University College di Londra e del Centro MRC per la salute riproduttiva dell'Università di Edimburgo, che ha svelato questa proprietà delle cellule staminali EMP (progenitrici eritro-mieloidi) studiando gli embrioni di topo. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Christiana Ruhrberg dell'ateneo londinese, sono giunti a questa conclusione dopo aver marcato con un biomarcatore (per seguirne il percorso) le cellule staminali EMP.
Analizzandone il "viaggio", gli scienziati, tra i quali il biologo italiano Alessandro Fantin rientrato in Italia dopo 11 anni nel Regno Unito, hanno svelato che oltre alle cellule attese le EMP producevano anche le endoteliali. Sino ad oggi si riteneva che i nuovi vasi sanguigni originassero solo dalla suddivisione di cellule presenti nei vasi esistenti, mentre questo comportamento delle EMP apre uno scenario completamente inedito. “Queste cellule staminali erano precedentemente note per formare cellule del sangue e del sistema immunitario nel feto. Scoprire che generano anche cellule endoteliali per i nuovi vasi sanguigni nel feto è stato inaspettato ed è estremamente eccitante”, ha dichiarato l'autrice principale dello studio Christiana Ruhrberg. “I nostri risultati possono spianare la strada per risolvere un dibattito di lunga data nella comunità scientifica, sul fatto che le cellule staminali del sangue potrebbero essere utilizzate per promuovere la rigenerazione endoteliale in pazienti con scarsa afflusso di sangue nel cuore o in altri organi”, ha aggiunto la studiosa.
Le cellule EMP hanno dimostrato questa capacità non solo in provetta, ma anche nelle cellule endoteliali di topi che crescevano normalmente nel grembo materno. Queste cellule hanno continuato a rivestire i vasi anche nell'età adulta. Come dichiarato da Fantin, il suo team ha osservato inizialmente l'azione delle EMP nel cervello, e successivamente anche nella vascolarizzazione del fegato. Al momento la scoperta è limitata ai modelli murini; per capire se le EMP sono efficaci per la medicina rigenerativa umana dovranno essere individuate anche nel nostro organismo. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.