Rimedi naturali (e non) anti zanzara: quali sono i più efficaci e quelli inutili
L'estate non sarebbe tale se non avessimo la compagnia (indesiderata) delle zanzare, insetti che a causa dei cambiamenti climatici si presentano all'“appello” sempre più in anticipo e la cui persistenza può protrarsi ben oltre la cosiddetta bella stagione. Non sono infatti pochi gli italiani che se le ritrovano dentro casa anche in ottobre e a novembre. Nel mondo ne esistono diverse migliaia di specie, la maggior parte delle quali fondamentali per mantenere gli equilibri e le catene alimentari dei vari ecosistemi; non mancano comunque specie invasive e “aliene”, la cui introduzione e diffusione al di fuori dell'areale d'origine è stata favorita dal clima tropicalizzato e dai trasporti globali, sempre più rapidi ed efficienti. Sul territorio italiano sono presenti circa sessanta specie di questi ditteri, ma fortunatamente solo alcune rappresentano un potenziale pericolo per la salute, essendo vettori di patogeni responsabili di malattie infettive. Fra esse si annoverano la zanzara tigre (Aedes albopictus) introdotta dall'estero; la zanzara comune (Culex pipiens); la zanzara di risaia (Ochlerotatus caspius) e altre specie del genere Aedes e Culex. Le zanzare possono causare malattie gravi come la malaria; la febbre Dengue; varie forme di encefalite; poliartriti; filariasi e altre patologie, responsabili della morte di oltre 700mila persone ogni anno, fra le quali moltissimi bambini. Non a caso le zanzare sono gli animali che uccidono più persone in assoluto, principalmente a causa della malaria. Nel nostro Paese le patologie più severe non sono ancora presenti o sono state debellate, come la sopracitata malaria, ma a causa dei cambiamenti climatici, gli esperti ritengono che in futuro le zanzare tropicali più problematiche riusciranno ad adattarsi e diffondersi anche alle nostre latitudini, come del resto hanno già fatto la zanzara tigre e altre specie. In Italia sono stati comunque segnalati casi di arbovirosi come la febbre West Nile e la Chikungunya, dunque evitare le punture è assolutamente consigliabile in ogni circostanza. Purtroppo le femmine di queste insetti sono molto voraci di sangue (necessario per lo sviluppo delle uova) e sono abili nell'ottenerlo, spesso superando anche la barriera dei vestiti. Difendersi, dunque, non è affatto semplice. Ecco tutto ciò che possiamo fare per evitare di essere punti.
I repellenti chimici
Inutile girarci intorno: il metodo più efficace per proteggersi dalle punture delle fastidiose zanzare è attraverso i repellenti chimici. Il composto migliore in assoluto è considerato il DEET (dietiltoluamide), un liquido oleoso, inodore e giallastro che offre una prolungata protezione antizanzara. Fu ideato nel lontano 1944 da scienziati del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti per gli uomini dell'esercito e oggi viene utilizzato in tutto il mondo. Come emerso dallo studio “Risk assessments for the insect repellents DEET and picaridin” guidato dal professor Frank B. Antwi dell'Università Statale del Montana e pubblicato sulla rivista Regulatory Toxicology and Pharmacology, non sono stati osservati “rischi tossicologici significativi” relativi all'uso del dietiltoluamide, per le esposizione cutanee acute, subcroniche e croniche. In parole semplici, rispettando le indicazioni sulle etichette di spray, creme, gel, lozioni e altri prodotti repellenti a base di DEET, secondo questo studio potete stare tranquilli, anche per i vostri bambini dai 3 mesi in su, come sottolineato dal professor Cameron Webb dell'Università di Sydney su The Conversation. “Questi prodotti vengono utilizzati miliardi di volte ogni anno, con pochissime segnalazioni di irritazione cutanea o altri esiti avversi”, ha dichiarato lo studioso. Altroconsumo specifica che le concentrazioni di principio attivo efficaci sono attorno al 15 percento, mentre quelle al 30 percento vanno utilizzate solo occasionalmente e in luoghi di particolare rischio, ad esempio nei Paesi in cui circolano zanzare vettrici di malattie come la malaria. Le dosi forti di DEET, aggiunge Altroconsumo, possono causare irritazioni cutanee e, in caso di assorbimento, sussiste un rischio neurotossico. Per i bambini consiglia prodotti con una concentrazione inferiore al 10 percento. In un opuscolo della Regione Emilia Romagna pubblicato su sito del Ministero della Salute viene indicato che una concentrazione del 24 percento di DEET offre una protezione per 5 ore, aggiungendo che il composto non è raccomandato sotto i 12 anni e che “un uso non corretto del repellente può essere causa di dermatiti, reazioni allergiche o, anche se raramente, neurotossicità”. Pertanto la raccomandazione è quella di usare prodotti a base di DEET rispettando scrupolosamente le indicazioni sull'etichetta. Il DEET, conclude l'opuscolo, può anche influenzare l'efficacia della crema solare; viene così consigliato di spalmare prima la crema e poi di usare il repellente.
I repellenti naturali
Sebbene in molti siti vengano esaltati rimedi anti zanzara naturali a base di citronella, lavanda, eucalipto, menta e altre sostanze, in base ad alcune indagini la durata e l'efficacia della protezione risulta di gran lunga inferiore rispetto a quelle offerte dal DEET. Nello studio “Comparative Efficacy of Insect Repellents against Mosquito Bites” guidato dal professor Mark S. Fradin di Chapel Hill Dermatology pubblicato sul The New England Journal of Medicine, la più autorevole rivista in campo medico al mondo, si evidenzia che una formulazione contenente il 23,8 percento di DEET ha un tempo medio di protezione completa di 301,5 minuti, rispetto ai 94,6 minuti di un repellente a base di soia. “Tutti gli altri repellenti botanici che abbiamo testato hanno fornito protezione per una durata media inferiore ai 20 minuti. I braccialetti impregnati di repellenti non offrivano protezione”, hanno spiegato il professor Fradin e i colleghi. Questi risultati sono tuttavia in contrasto con un'indagine condotta da scienziati del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali dell'Università di Pisa, in base alla quale gli oli essenziali estratti da tre piante di origine nordafricana a parità di concentrazione offrono una repellenza “di gran lunga superiore a quella del DEET”. Esse sono il coriandolo (Coriandrum sativum), la ruta d'Aleppo (Ruta chalepensis) e la lamiacea Hyptis suaveolens. “Fin dall'antichità, in molte zone del mondo, le piante odorose che rilasciano nell'aria sostanze sgradite agli insetti sono impiegate come repellenti. Foglie di Hhyptis suaveolens, dall'odore gradevole e lievemente pungente, sono sempre state utilizzate dagli agricoltori dei paesi centro-africani per proteggere i raccolti immagazzinati dagli insetti, mentre le piantine di Ruta chalepensis in mazzetti essiccati vengono tuttora appese alle finestre nei paesi del Maghreb per evitare l'ingresso delle zanzare”, ha dichiarato la professoressa Barbara Conti, coautrice dello studio. Secondo il professor Cameron Webb i repellenti a base di prodotti vegetali sarebbero validi solo per chi si ferma per poco tempo all'esterno, dato che devono essere applicati più e più volte rispetto a quelli chimici. Inoltre il fatto di essere naturali non significa necessariamente che non possano dare problemi. Lo studio “A review of applications of tea tree oil in dermatology” pubblicato sull'International Journal of Dermatology indica ad esempio che possono innescare irritazioni cutanee. Per altri prodotti pubblicizzati sul web come il caffè, il limone combinato all'aceto, il rosmarino di palude (Ledum palustre), la cipolla con chiodi di garofano e altri ancora manca invece l'evidenza scientifica. La citronella viene invece “promossa” da Altroconsumo, che tuttavia sottolinea il rischio di potenziali reazioni allergiche come per altri prodotti naturali.
Rimedi antizanzara alternativi
Altroconsumo boccia come rimedi antizanzara gli antibatterici e i prodotti alimentari a base di vitamina B1, B6 e C, che secondo alcune leggende metropolitane altererebbero l'odore del nostro sudore rendendoci “sgradevoli” ai fastidiosi ditteri. Non è così. Anche i dispositivi a ultrasuoni sono totalmente inutili – le zanzare non li percepiscono – e possono invece essere dannosi per i nostri amici a quattro zampe. Poco efficaci le racchette e le trappole. Per quanto concerne i vestiti, meglio lunghi, non attillati e di colore chiaro: quelli scuri sono infatti particolarmente apprezzati dalle zanzare femmina. Ovviamente sì alle zanzariere, rimedio estremamente efficace anche dove circola la malaria. Inutili i braccialetti antizanzara pubblicizzati su più lidi. Secondo il professor Webb, inoltre, tempestare balconi e giardini di piante aromatiche è inutile per evitare la visita delle zanzare, mentre zampironi e affini che rilasciano nell'ambiente d-Alletrina possono essere efficaci, sempre nel rispetto delle regole d'uso. Avere delle bat-box (casette per pipistrelli) può essere d'aiuto per attirare questi mammiferi alati, voraci divoratori di zanzare, ma vanno rispettati diversi criteri nell'installazione per ottenere il risultato desiderato.