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Rilasciate negli USA decine di migliaia di zanzare OGM per combattere dengue, zika e febbre gialla

Dopo anni di aspri dibattiti tra favorevoli e contrari, sono state rilasciate nelle Florida Keys le prime zanzare della febbre gialla (Aedes aegypti) geneticamente modificate, al fine di combattere malattie come dengue e zika. Il progetto prevede il rilascio di 12mila larve di maschi OGM a settimana per 12 settimane; una volta adulti diffonderanno un gene mortale in grado di eliminare le larve femmina.
A cura di Andrea Centini
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Nelle Florida Keys, un arcipelago della Florida, gli scienziati hanno iniziato a rilasciare nell'ambiente decine di migliaia di larve di zanzare della febbre gialla (Aedes aegypti) geneticamente modificate per abbattere con un gene mortale la copiosa popolazione che si è stabilizzata in quest'area degli Stati Uniti. Questi insetti originari dell'Africa sono infatti i vettori di diverse e pericolose malattie, come dengue, Zika, chikungunya e febbre gialla; poiché la popolazione locale ha iniziato ad aumentare di numero e sta anche sviluppando resistenza ai tradizionali metodi di controllo, per porre fine – o perlomeno contenere – la minaccia si è pensato di passare all'ingegneria genetica. Dopo anni di ricerca e controversie tra favorevoli e contrari, alla fine l'agenzia federale per la protezione dell'ambiente (EPA – Environment Protection Agency) e il Florida Keys Mosquito Control District (FKMCD) hanno dato il via libera al progetto, culminato con i primi rilasci di queste settimane.

Le zanzare della febbre gialla OGM sono state create dall'azienda di biotecnologie britannica Oxitec, da anni impegnata su questo lavoro. Gli insetti rilasciati sono maschi (sotto forma di larve) non pungenti che una volta adulti, dopo l'accoppiamento trasmetteranno un gene mortale alle femmine; in parole semplici, quando la femmina fecondata dal maschio OGM deporrà le uova, tutte quelle destinate a diventare femmine – le uniche che pungono – non si svilupperanno e moriranno, perché il gene le rende dipendenti a un antibiotico (la tetraciclina). Tutte le femmine che continueranno ad accoppiarsi con i maschi geneticamente modificati non daranno più vita a prole infettiva, col risultato che dovrebbe determinarsi un crollo della popolazione delle zanzare della febbre gialla (invasive, non autoctone). Le zanzare OGM porteranno anche un gene che le rende fluorescenti se esposte a una particolare luce, un metodo per controllare effettivamente la diffusione di questi “killer” silenziosi.

“La zanzara Aedes aegypti costituisce circa il 4 percento della popolazione di zanzare nelle Keys, ma è responsabile praticamente di tutte le malattie trasmesse dalle zanzare all'uomo”, ha dichiarato il Mosquito Control Center, sottolineando la necessità di intervenire con una soluzione così drastica. Non tutti però sono favorevoli al rilascio di organismi geneticamente modificati nell'ambiente naturale. Il direttore del Centro internazionale per la valutazione tecnologica e del Centro per la sicurezza alimentare Jaydee Hanson aveva dichiarato al Guardian che questo progetto è un “esperimento di Jurassic Park”, mentre il direttore esecutivo della Florida Keys Environmental Coalition Barry Wray aveva sottolineato che “le persone in Florida non approvano il rilascio delle zanzare geneticamente modificate o gli esperimenti umani”. Alla luce di queste posizioni divergenti ci sono voluti anni prima di arrivare ai primi rilasci.

Il progetto prevede che ogni settimana vengano rilasciate 12mila uova di maschi OGM per un totale di 12 settimane, dunque in varie aree delle Florida Keys, note per le spettacolari aree umide, svolazzeranno un totale di oltre 140mila zanzare OGM. Alcune zone non saranno coinvolte per fare verifiche incrociate sull'efficacia dell'intervento. L'obiettivo finale è rilasciare milioni di questi insetti, con l'obiettivo di debellare il problema delle patologie infettive. Poiché le larve femmina colpite dal gene mutato dipenderanno dalla tetraciclina per sopravvivere, Oxitec ha dichiarato che i maschi saranno rilasciati a centinaia di metri di distanza da zone con acque reflue, frutteti, aree commerciali e simili. Non resta che attendere i primi risultati del controverso esperimento per sapere se è possibile vincere la battaglia contro le zanzare della febbre gialla.

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