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Raro astore sardo colpito a fucilate durante le giornate di caccia: non volerà mai più

Nei giorni scorsi, durante le giornate di caccia, in provincia di Nuoro è stato abbattuto a fucilate un raro esemplare di astore sardo, un rapace minacciato di estinzione che vive solo in Sardegna e in Corsica. Come indicato dall’Agenzia Regionale Forestas, i pallini hanno irrimediabilmente compromesso l’articolazione dell’ala destra, pertanto il magnifico uccello sarà condannato a vivere il resto della sua esistenza in cattività.
A cura di Andrea Centini
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Il maschio di astore sardo ferito e la radiografia con i segni dei pallini. Credit: Agenzia Regionale Forestas/Facebook
Il maschio di astore sardo ferito e la radiografia con i segni dei pallini. Credit: Agenzia Regionale Forestas/Facebook

Un meraviglioso esemplare maschio di astore sardo (Accipiter gentilis arrigonii), un rapace endemico della Sardegna e della Corsica, è stato abbattuto a fucilate durante le giornate di caccia nel territorio di Desulo, piccolo comune di circa duemila anime nella provincia di Nuoro. L'uccello è stato avvistato a terra in evidente difficoltà e recuperato dagli uomini dell'Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell'Ambiente della Sardegna (Fo.Re.S.T.A.S.), che lo hanno immediatamente trasportato al Centro di Allevamento e Recupero Fauna Selvatica (CARFS) di Forestas, a Bonassai-Olmedo (Sassari). Come sottolineato in un comunicato stampa dell'agenzia sarda, si tratta di uno dei pochi centri regionali specializzati nella chirurgia veterinaria per questa splendida specie di rapace.

Purtroppo gli esami condotti sullo sfortunato astore sardo hanno avuto un esito drammatico; la pioggia di pallini che lo ha investito ne ha compromesso irrimediabilmente l'articolazione dell'ala destra; ciò significa che non potrà volare mai più e sarà condannato a vivere il resto della sua esistenza in un centro di recupero, lontano dai boschi in cui questi superbi predatori danno catturano le proprie prede. A rendere ancor più dolorosa la sorte del rapace, il fatto che siamo innanzi a una sottospecie di astore minacciata, classificata come “in pericolo di estinzione” (codice EN) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) per l'Italia. Si stima che in Sardegna ne vivano fino a un massimo di 80 coppie, così come in Corsica. Ciò rende l'idea della rarità di questo meraviglioso rapace, principalmente minacciato dalla perdita dell'habitat naturale a causa del disboscamento, determinato dalle attività antropiche e dagli incendi. L'astore sardo si differenzia dal comune astore (Accipiter gentilis) per le dimensioni inferiori e una colorazione del piumaggio più scura. In questi uccelli la femmina è sensibilmente più grande dei maschi.

Come sottolineato dall'agenzia Fo.Re.S.T.A.S., quello rinvenuto a Desulo non è il primo astore sardo abbattuto a fucilate durante le giornate di caccia al colombaccio. Lo scorso anno, infatti, ne fu ferito gravemente un altro splendido esemplare, sempre in questo periodo. L'ente regionale sottolinea che gli esemplari di specie protette feriti a fucilate che arrivano ai CRAS (centri di recupero della fauna selvatica) dopo le battute di caccia sono ancora numerosi, quindi vi è una diretta correlazione tra i due eventi. L'agenzia esorta i cacciatori che rispettano la legge a denunciare tutti coloro che si macchiano di questi “gravi e inqualificabili comportamenti”, che minacciano la preziosa biodiversità del nostro Paese. Ma atti spregevoli e vergognosi vengono perpetrati anche ai danni delle specie legalmente cacciabili, come i sopracitati colombacci (Columba palumbus); basti pensare che il Corpo forestale di Cagliari ha appena identificato cinque cacciatori residenti nell'area di Villacidro che lo scorso 30 ottobre, dopo una battuta di caccia, hanno ucciso centinaia di colombacci anziché i 15 a testa previsti dalla legge. Gli uomini avevano postato il video del massacro sui social network per vantarsi dell'ignobile impresa. Dovranno pagare circa 3mila euro di sanzione a testa, 26 euro per ogni esemplare abbattuto oltre il limite consentito dal calendario venatorio. Questo è il valore dato a ciascuna vita strappata (ma non si escludono ulteriori provvedimenti verso i responsabili).

L'abbattimento del raro e minacciato astore sardo è stato segnalato anche sulle pagine del Comitato per l'abolizione della caccia, che ha recentemente depositato le circa 520mila firme raccolte negli ultimi mesi, sufficienti per ottenere il via libera al referendum contro questa pratica. Dopo i controlli da parte della Corte di Cassazione sulle firme, se ve ne saranno almeno 500mila valide (è fisiologico che una parte venga  considerata nulla) si dovrà attendere il via libera della Corte Costituzionale per l'avvio della campagna referendaria.

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