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Questo sito calcola quanta CO2 rilasci nell’ambiente in base ai caffè che bevi

Consumare caffè, soprattutto in associazione col latte vaccino, ha un impatto significativo sull’ambiente: basti sapere che 10 tazze di caffè latte a settimana determinano l’immissione di 125,2 chilogrammi di CO2 nell’atmosfera ogni anno e un consumo di 72.800 litri di acqua. Questo sito calcola la propria impronta di CO2 in base ai caffè consumati e suggerisce come migliorarla.
A cura di Andrea Centini
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Anche il rito quotidiano del caffè può avere un impatto ambientale molto significativo; basti pensare alle emissioni di CO2 per la produzione e il trasporto, alla quantità di acqua utilizzata per ottenerlo, all'utilizzo di tazzine usa e getta o all'accompagnamento con il latte, che a sua volta determina un impronta carbonica ancor più sensibile. Poiché ogni giorno vengono consumati quantità enormi di espressi, cappuccini e altre varianti che includono la deliziosa bevanda, una scienziata che adora il caffè – la dottoressa Lucy Zaborowska, medico dell'Università di Cardiff – si è chiesta quale fosse l'impatto dei suoi irrinunciabili 10 caffè latte a settimana. Così, assieme alla collega Komal Rafay specializzata in intelligenza artificiale, ha messo a punto una speciale calcolatrice (basata sull'Omni calculator) che indica in modo molto accurato e intuitivo quanta CO2 viene immessa in atmosfera in relazione al proprio consumo, assieme ad altre informazioni interessanti.

Ciò che ha spinto la dottoressa Zaborowska a mettere a punto questa calcolatrice è stata la visione di una fotografia di un bar del Kent, il cui locale è stato (deliberatamente) mezzo sepolto dai bicchieri di carta/plastica e tazzine monouso; l'obiettivo dei proprietari era proprio quello di sensibilizzare clienti e opinione pubblica sull'impatto ambientale di questi rifiuti usa e getta, che vengono utilizzati in quantità mostruose ogni giorno. Pertanto, con questa iniziativa simbolica, hanno invitato gli avventori del locale a portarsi le proprie tazzine da casa oppure di sfruttare quelle riutilizzabili.

Per sviluppare la calcolatrice online le due scienziate britanniche hanno tenuto conto dei metodi di produzione del caffè, degli aspetti logistici e di tutti quei fattori che sono intimamente legati all'immissione di CO2 nell'atmosfera. Per le sue 10 tazze di caffè latte a settimana la dottoressa Zaborowska ha scoperto che immette ben 125,2 chilogrammi di CO2 nell'atmosfera ogni anno, con un consumo complessivo di 72.800 litri di acqua. “Capire come la mia abitudine quotidiana di bere caffè influisce sull'ambiente è un passo verso l'adozione di scelte più sostenibili”, ha dichiarato al MailOnline la scienziata.

Il calcolatore, come indicato, non si limita a indicare la quantità di CO2 emessa nel corso di un anno/mese/settimana, ma fornisce anche altre informazioni e consigli su come limitare il proprio impatto. Ad esempio, impostando due espressi al giorno per 365 giorni, oltre a una produzione 68,7 chilogrammi di CO2, viene indicato anche che si consumano 102mila litri di acqua per la produzione; che servono tre alberi per assorbire la CO2 emessa; che si consumano 110387 milligrammi di caffeina; e che la CO2 derivata è pari a quella prodotta da circa 9mila smartphone in carica, da 29,3 litri di benzina consumati e da 274,3 chilometri percorsi su un'auto media. Si tratta dunque di un impatto importante, che diventa sensibilmente superiore per tutte le soluzioni che prevedono il latte (come cappuccino e latte e caffè). Com'è noto, infatti, le industrie lattiero-casearie e quelle della carne sono tra le più inquinanti al mondo; le 20 principali immettono tanti gas a effetto serra quanto quelli di grandi Paesi con la Germania e il Regno Unito, secondo il recente Meat Atlas.

La dottoressa Zaborowska ha affermato che la sua impronta di CO2 può essere abbattuta della metà utilizzando tazzine non usa e getta ma soprattutto sostituendo il latte vaccino con uno di origine vegetale, come il latte di riso, di mandorla, di soia e affini. Ogni giorno vengono bevute 400 milioni di tazzine di caffè negli Stati Uniti e un centinaio di milioni nel Regno Unito; non c'è da stupirsi che il caffè sia il secondo prodotto più scambiato dopo il petrolio nel mercato internazionale. Si stima che la domanda di caffè triplicherà entro il 2050 e, considerando l'impatto sull'ambiente, uno strumento come quello messo a punto dalle due scienziate può essere prezioso per chi desidera conoscere la propria impronta e migliorarla. Va anche tenuta presente l'assoluta necessità di abbattere le emissioni di CO2 per scongiurare le conseguenze più drammatiche dei cambiamenti climatici.

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