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Questo esperimento rivela come il tuo gatto preferisce che gli sia servito il cibo

Condotto dai ricercatori dell’Università della California, il test dimostra come rispetto a molti altri animali, che si impegnano per ottenere una ricompensa, i gatti che vivono in casa abbiano un comportamento diverso che li porta a prediligere il cibo disponibile senza alcuno sforzo. E non perché siano più pigri di quelli che vivono all’aperto.
A cura di Valeria Aiello
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I gatti, come molti animali, sono particolarmente sensibili al modo in cui diamo loro da mangiare. A differenza di altre specie, come cani, orsi, piccioni, maiali, capre, topi, scimmie e altri primati, che preferiscono guadagnarsi il cibo (un comportamento noto come contrafreeloading), i gatti prediligono il cibo disponibile senza compiere alcuno sforzo. E non necessariamente perché sono pigri.

Il motivo per cui gatti si comportano in maniera diversa non è ancora stato compreso ma un nuovo studio pubblicato da un team di ricerca della Scuola di Medicina Veterinaria dell’Università della California ha valutato ulteriormente questo particolare atteggiamento nei gatti che vivono in casa, esaminando se esiste una relazione tra l’attività fisica (arrampicarsi, correre, esplorare…) e la loro propensione verso il cibo disponibile senza alcuno sforzo.

L’analisi ha dimostrato che, contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare, non è la pigrizia di vivere in un ambiente domestico a influenzare le loro scelte. Anche i gatti più attivi hanno infatti preferito mangiare il cibo che era liberamente accessibile anziché essere spinti a lavorare per la ricompensa. “Questo è vero sia osservando il comportamento di tutti gatti che hanno partecipato allo studio, sia quello dei singoli esemplari arruolati” hanno spiegato i ricercatori che, per verificare questa tendenza hanno analizzato il comportamento di 20 gatti domestici (11 maschi e 9 femmine) di età compresa tra 1 e 10 anni, che vivevano in abitazioni private in cui erano l’unico gatto in casa e che mangiavano regolarmente il cibo secco disponibile in commercio. Al collare di tutti i gatti è stato fissato un rilevatore di movimento (fitbark), in modo che i ricercatori potessero accertare il loro livello di attività.

Ai loro proprietari è stato chiesto di posizionare un dispenser di cibo che richiede ai gatti di elaborare una strategia per riuscire ad alimentarsi (far scivolare con la zampa il cibo fuori dal tunnel) accanto a un vassoio di plastica di uguale diametro e contenente lo stesso alimento. “Non è che i gatti non abbiano mai usato il dispenser del cibo, ma hanno mangiato più cibo dal vassoio, hanno trascorso più tempo vicino al vassoio e hanno fatto più scelte iniziali avvicinandosi e mangiando dal vassoio piuttosto che dal dispenser” ha affermato Mikel Delgado, esperto in comportamento dei gatti presso l’Università della California e primo autore dello studio.

L'allestimento del test con il dispenser di cibo (Trixie Tunnel Feeder) e il vassoio / Animal Cognition
L'allestimento del test con il dispenser di cibo (Trixie Tunnel Feeder) e il vassoio / Animal Cognition

Otto gatti, in particolare, non hanno mai toccato il dispenser, e per nessuno dei 17 gatti che hanno completato il test (3 sono stati esclusi perché si sono completamente rifiutati di mangiare) è stata osservata alcuna relazione tra l’attività fisica e il contrafreeloding. Questi risultati, pubblicati nel dettaglio sulla rivista Animal Cognition in un articolo dal titolo "Domestic cats (Felis catus) prefer freely available food over food that requires effort" aggiungono peso ai risultati di un piccolo studio di laboratorio, condotto nel 1971, che per primo ha rivelato una mancanza di contrafreeloading tra i gatti.

Al di là della semplice curiosità, i ricercatori affermano che vale la pena scoprire perché questi felini si distinguono dagli altri animali nel preferire il cibo disponibile senza dover fare alcuno sforzo. La risposta, concludono gli studiosi, potrebbe aiutarci ad assecondare i desideri dei nostri piccoli amici quando sono in casa e aumentare il loro livello di benessere.

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