Questi sono i Paesi che hanno inquinato di più dal 1850 a oggi: c’è anche l’Italia
Le emissioni di anidride carbonica (CO2) dall’inizio della Rivoluzione industriale sono strettamente legate a circa 1,2 °C di riscaldamento globale che si è già verificato. In totale, dal 1850 ad oggi, l’uomo prodotto circa 2.500 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2), lasciando meno di 500 GtCO2 al bilancio che limiterebbe l’aumento delle temperature medie entro 1,5 °C. Storicamente, non tutti i Paesi hanno però contribuito in uguale misura alle emissioni, come evidenziato dall’ultimo rapporto del Carbon Brief che ha esaminato la responsabilità di ciascuna nazione. L’analisi, che per la prima volte include le emissioni di CO2 dovute all’utilizzo del suolo e alla silvicoltura, oltre a quelle da combustibili fossili, è stata pubblicata alla vigilia della COP26 di Glasgow, l’appuntamento ritenuto cruciale nel destino della transizione ambientale.
La classifica dei Paesi per emissioni cumulative di CO2
Al primo posto della classifica dei Paesi che hanno contribuito maggiormente alle emissioni di CO2 tra il 1850 e il 2021 troviamo gli Stati Uniti che, secondo le stime, hanno emesso più di 509 miliardi di tonnellate di CO2, ovvero il 20,3% del totale globale, cui è associato un aumento medio della temperatura di 0,2 °C.
Al secondo posto, relativamente distante dagli Usa, c’è la Cina, con l’11% delle emissioni di CO2, seguita da Russia (7%), Brasile (5%) e Indonesia (4%). Al sesto posto troviamo la Germania, con il 3,5% delle emissioni totali, davanti a India e Regno Unito con circa il 3%, davanti a Giappone (2,7%) e Canada (2,6%) che completano le prime dieci posizioni. Fuori dalla top ten l’Italia, che occupa la 19esima posizione, seguita dall’Iran.
Le emissioni pro-capite dal 1850 ad oggi
La responsabilità nazionale cumulativa non corrisponde però alle emissioni pro-capite, da cui emerge come Paesi con contributi totali più bassi abbiano in realtà una responsabilità ben più grande in termini di CO2. Al primo posto della classifica troviamo infatti la Nuova Zelanda, che non era neppure presente nella top 20 cumulativa, seguita dal Canada e dall’Australia. Quarto posto per gli Stati Uniti, davanti ad Argentina e Qatar, mentre l’Italia non rientra nelle prime venti posizioni.
Nelle prime dieci posizioni troviamo anche Gabon, Malesia, Repubblica del Congo e Nicaragua, a causa delle emissioni dovute alla deforestazione, sebbene l’ attribuzione di “responsabilità” per queste emissioni solleva difficili questioni relative alla colonizzazione e allo sfruttamento di risorse naturali da parte di coloni stranieri.