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Covid 19

Questi sono i 5 sintomi per cui la variante Omicron è diversa (e da cui devi stare attento)

Osservati nei pazienti Covid infettati dalla nuova variante, sono descritti come più lievi e distinti da quelli causati dalla variante Delta.
A cura di Valeria Aiello
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L’aspetto più temibile dei virus è la gravità dell’infezione che possono scatenare. Anche se altamente trasmissibili, la loro capacità di causare malattia o produrre lesioni progressive è ciò che definisce la patogenicità. Nel caso della variante Delta del coronavirus, l’infezione può portare a forme di Covid da lievi a moderate o gravi, con primi sintomi che vanno da febbre alta, tosse persistente, mancanza di respiro, dolore al petto e bassi livelli di ossigeno nel sangue.

I sintomi di Covid da variante Omicron

Con l’emergere della nuova variante Omicron, gli esperti hanno osservato alcuni cambiamenti nel livello di gravità dell’infezione, con sintomi leggermente diversi da quelli associati alle forme di Covid da variante Delta e descritti come “più lievi” dai medici che per primi hanno curato i positivi all’Omicron. A distanza di due settimane dall’identificazione della nuova variante, alcuni specialisti hanno elencato questi segni clinici , sebbene tutti avvertano che servirà ancora altro tempo per raccogliere dati sufficienti ad avere un quadro completo. Questi rapporti sembrano suggerire che le forme di Covid causate da Omicron si manifestino con cinque sintomi distinti:

  • gola irritata (al contrario del mal di gola);
  • tosse secca;
  • stanchezza;
  • dolori muscolari lievi;
  • sudorazioni notturne.

I dati sembrano inoltre mostrare che l’infezione innescata dalla nuova variante sia caratterizzata da sintomi non accompagnati da particolari rialzi febbrili. A differenza delle varianti precedenti, i pazienti infettati da Omicron non mostrerebbero segni di perdita del gusto e/o dell’olfatto.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili del Sudafrica, circa il 30% delle persone ricoverate in ospedale con Covid-19 nelle ultime settimane si è ammalato gravemente, meno della metà di quanto registrato nelle precedenti ondate di pandemia. Le degenze ospedaliere medie sarebbero inoltre più brevi, circa 2,8 giorni rispetto ad otto giorni. Solo il 3% dei pazienti recentemente ricoverati è deceduto, rispetto a circa il 20% dei precedenti focolai nel Paese.

Al momento, praticamente tutto fa pensare che si tratti di una malattia più lieve – ha affermato Willem Hanekom, direttore dell’Africa Health Research Institute, citando i dati dell’Istituto nazionale e altri rapporti – . Siamo all’inizio e dobbiamo ancora avere dati più esaustivi, perché spesso i ricoveri e i decessi avvengono dopo del tempo, e noi siamo solo da due settimane a questa ondata”.

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