Questi segni sulle unghie possono suggerire che hai avuto la Covid
L'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2 può determinare diversi sintomi peculiari, che spaziano dalla perdita dell'olfatto (anosmia) all'alterazione del gusto (disgeusia), passando per le cosiddette dita Covid, perdita di capelli, nebbia cerebrale, eruzioni cutanee di vario genere, peggioramento dell'acufene, lingua Covid e molti altri ancora. Alcuni di questi segni della COVID-19 possono emergere anche a settimane o addirittura mesi dopo il contagio, pertanto i medici ne stanno vagliando il ruolo diagnostico (essendo fra l'altro molto aspecifici). Uno dei nuovi possibili segni dell'infezione sono le linee di Beau sulle unghie, solchi/linee più o meno profondi e trasversali rispetto alla superficie ungueale. Come spiegato dagli esperti, sono il riflesso dell'interruzione o del rallentamento della mitosi della matrice prossimale, il processo biologico di moltiplicazione cellulare che determina l'accrescimento dell'unghia.
Esistono numerose malattie che possono innescare le linee di Beau; quando si presentano alla medesima altezza su tutte le unghie indicano che la mitosi è stata “disturbata” da un evento sistemico, come ad esempio una patologia cardiovascolare severa, l'insufficienza renale o un'infezione significativa, ma anche una semplice influenza. A quanto pare anche la COVID-19 può lasciare questi segni sulle unghie. A sottolinearlo è lo scienziato di fama internazionale Tim Spector, professore di Epidemiologia Genetica e direttore del Dipartimento della Ricerca sui Gemelli e di Epidemiologia Genetica presso il King's College di Londra. Il ricercatore dirige il progetto di ricerca “ZOE COVID Symptom Study”, basato su un'applicazione scaricata da milioni di persone per segnalare tutti i sintomi sviluppati in associazione all'infezione da coronavirus SARS-CoV-2. Eruzioni cutanee, lingua e dita Covid, ad esempio, sono stati spesso rilevati proprio dalle segnalazioni sull'applicazione britannica.
“Le tue unghie sembrano strane? Le unghie COVID vengono sempre più riconosciute poiché le unghie recuperano dopo l'infezione e la crescita riprende lasciando una linea chiara. Può verificarsi senza eruzioni cutanee e sembra innocuo”, ha dichiarato il professor Spector in un cinguettio su Twitter. Lo scienziato in un altro post ha ribadito che “qualsiasi malattia può provocarle” e dunque non si tratta di un sintomo specifico dell'infezione da SARS-CoV-2, sebbene dall'inizio della pandemia sono più numerose le rilevazioni certificate dai medici.
Una è finita sul case report “Beau lines associated with COVID-19” pubblicato sul Canadian Medical Association Journal (CMAJ) dai medici Saud Alobaida e Joseph M. Lam della Divisione di Dermatologia Pediatrica dell'Università della British Columbia (Vancouver). I due specialisti hanno descritto il caso di un uomo di 45 anni che si è presentato in ospedale con un solco orizzontale su tutte le unghie delle dita delle mani e dei piedi. “Le scanalature erano più evidenti sulle grandi unghie dei piedi, con solchi orizzontali a 5 millimetri dalla piega prossimale dell'unghia”, hanno scritto i due esperti. Dall'anamnesi è stato determinato che l'uomo tre mesi e mezzo prima aveva avuto una diagnosi di COVID-19, dopo un tampone molecolare. Il paziente aveva sperimentato diarrea, febbre e difficoltà respiratorie per dieci giorni, ma guarì a casa senza necessità di ricovero in ospedale. Poiché le linee di Beau si spostano in avanti con l'accrescimento delle unghie, è possibile determinare un legame temporale con l'evento che le ha scatenate. “Poiché le unghie dei piedi crescono a una velocità di circa 1,62 millimetri al mese – spiegano gli esperti – la distanza delle linee di Beau dalla piega ungueale prossimale nel nostro paziente riflette i tempi dell'infezione da coronavirus 2 (SARS-CoV-2)”. In pratica, i solchi sulle unghie erano un segno della COVID-19.
Al momento è doveroso sottolineare le linee di Beau non sono incluse ufficialmente tra i sintomi della COVID-19, inoltre, come già specificato, possono essere provocate da numerosissime condizioni. Qualora le si dovesse sviluppare, dunque, non si deve pensare immediatamente alla COVID-19; sarà il medico, cui è doveroso rivolgersi, a determinarne l'esatta causa scatenante.