Questi grafici mostrano quali sono gli effetti collaterali più frequenti dei vaccini Covid
Oltre 40mila eventi avversi, con il 77% degli episodi riportati da donne. È quanto emerge dalla Banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse per i vaccini anti-Covid di Pfizer/BioNTech e Moderna a poco più di un mese dalla somministrazione delle prime dosi in Europa. Gli eventi clinici, raccolti nel database di EudraVigilance, riguardano i potenziali effetti indesiderati della vaccinazione osservati in seguito alla vaccinazione, non necessariamente correlati o provocati dal medicinale, ma rappresentano un’importante fonte di informazioni in quanto permettono valutare, su larga scala, la frequenza di reazioni avverse nella popolazione e osservare, nel caso specifico dei nuovi sieri anti-Covid, eventuali divergenze rispetto a quanto osservato nei trial clinici che hanno portato al via libera da parte delle Agenzie regolatorie.
Gli eventi avversi dei vaccini di Pfizer e Moderna
In particolare, i dati ad oggi disponibili riguardano i primi due vaccini approvati in Europa, quello di Pfizer/BionTech e Moderna, entrambi a base di mRNA, per i quali la fascia di popolazione ad aver riportato il maggior numero di segnalazioni post-vaccinazione è quella compresa tra i 18 e 64 anni, con l’82,4% delle reazioni avverse al siero di Pfizer e il 71,8% a quello di Moderna. Un dato che, in questa fase della campagna di immunizzazione, riflette la scelta di somministrare le prime dosi a medici e operatori sanitari. Significativo, in considerazione anche diversa disponibilità dei due sieri, il dato relativo alla fascia di età compresa tra i 65 e gli 85 anni, dove la percentuale maggiore di eventi avversi è stata segnalata nei confronti del vaccino di Moderna (11,9%) rispetto a quello di Pfizer (6,8%).
Gli effetti collaterali più frequenti
Quanto agli eventi avversi più frequenti, sebbene per entrambi i vaccini sia ormai chiaro quali siano i più comuni, quelli maggiormente segnalati nel post-vaccinazione sono relativi ai “disturbi generali e nel sito di somministrazione”, con il 73% delle reazioni totali segnalate dopo la somministrazione del vaccino di Moderna e il 67% per il siero di Pfizer. Tra i più frequenti anche i “disturbi del sistema nervoso” che costituiscono il 39% dei casi di Moderna e il 42% di quelli di Pfizer, e i “disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo, che rappresentano il 32% degli eventi post Moderna e 33% di Pfizer. Tra i più segnalati anche i “disordini gastrointestinali, rispettivamente il 19% e il 22% delle segnalazioni di Moderna e Pfizer.
Secondo il primo rapporto sugli eventi avversi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel primo mese di campagna vaccinale sono state registrate 469 segnalazioni di eventi avversi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal vaccino e dalla dose somministrata. Le segnalazioni riguardano soprattutto la prima dose del vaccino Pfizer/BioNTech (99%), che in questa prima fase della campagna vaccinale è stato il più utilizzato, e solo in minor misura il vaccino Moderna 1%. Quasi la totalità (92,4%) ha riguardato gli eventi più comuni, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Con il vaccino di Pfizer/BionTech sono state osservate anche cefalea, parestesie, vertigini, sonnolenza e disturbi del gusto mentre con il vaccino Moderna, nausea e dolori addominali.
Eventi avversi per nazione
Dal database europeo spicca inoltre il singolare primato dell’Italia come Paese dove si sta verificando il maggior numero di reazioni avverse al vaccino di Pfizer/BionTech con 14.673 segnalazioni, davanti a Spagna con 3.004 casi e Regno Unito con 2.338 casi. Differenti, invece, i dati che riguardano le reazioni al vaccino Moderna, con il primato di segnalazioni in Spagna con 178 casi davanti all’Italia (92 casi) e Olanda (56 casi).