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Queste sono le impronte fossili più antiche mai scoperte: hanno 550 milioni di anni

Un team di ricerca internazionale ha individuato le più antiche impronte fossili in una lastra di roccia risalente a 550 milioni di anni. Le ha lasciate una creatura misteriosa a simmetria bilaterale, con le zampe appaiate come quelle di un moderno artropode. Non si conosce il suo aspetto, ma gli scienziati hanno scoperto che scavava piccoli cunicoli, probabilmente per estrarre ossigeno e nutrienti dal letto del fiume in cui viveva.
A cura di Andrea Centini
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Le più antiche impronte fossili mai scoperte, risalenti a ben 550 milioni di anni fa, sono state trovate in Cina meridionale nell'area delle gole dello Yangtze, in un sito di scavo conosciuto col nome di Dengying Formation. Gli scienziati non sanno quale specie ‘passeggiò' su quello che al tempo era l'antichissimo letto di un fiume, ma le caratteristiche delle tracce suggeriscono che si trattasse di un animale a simmetria bilaterale, con coppie di zampe appaiate come quelle di un moderno millepiedi, di un ragno o di un altro artropode.

Si tratta di un reperto fossile eccezionale, poiché potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere quali furono i primi organismi ad aver sviluppato le zampe. Queste strutture, così come la simmetria bilaterale, fino ad oggi venivano fatte risalire al Periodo Cambriano, iniziato 541 milioni di anni fa, quando ci fu una vera e propria esplosione di vita, con gli organismi semplici che radiarono in numerose forme sempre più complesse. All'epoca la vita non aveva ancora raggiunto la terraferma. Le impronte fossili, che misurano solo pochi millimetri e sono organizzate in due file, risalgono tuttavia al periodo precedente, quando viveva la cosiddetta fauna di Ediacara, e ciò spinge indietro nel tempo la nascita di queste rivoluzionarie appendici.

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“Gli animali usano le loro appendici per spostarsi, per costruire le loro case, per combattere, per nutrirsi e talvolta per aiutarsi nell'accoppiamento”, ha sottolineato il professor Shuhai Xiao, geobiologo della Virginia Tech University e autore principale dello studio. “È importante sapere quando sono apparse le prime appendici e in quali animali, perché questo può dirci quando e come gli animali hanno iniziato a cambiare sulla Terra in un modo particolare”.

Le impronte, scoperte inclinando una lastra di roccia con un'angolazione che ha fatto emergere i bassorilievi, sono associate a piccoli cunicoli che suggeriscono un comportamento complesso dell'antichissima creatura. Probabilmente scavava per estrarre ossigeno e nutrienti dal suo habitat sommerso. Probabilmente non sapremo mai che aspetto avesse, a meno che non sia morto vicino alle sue impronte, lasciando un fossile ancora da scoprire. I dettagli dell'affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances.

[Credit: Istituto di geologia e paleontologia di Nanchino]

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