Quest’anno a scuola si studia Igea

Dall’Olimpo ai banchi di scuola: Igea, la dea dell’igiene, nella lotta contro il Covid.

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Una materia in più

A scuola si imparano tante cose importanti, matematica, geografia, storia, letteratura e scienze, ma da quest’anno bambini e ragazzi saranno impegnati a conoscere una nuova materia: l’igiene e le sue applicazioni. È innegabile che questo 2020 abbia cambiato molti aspetti delle nostre vite, e la scuola è uno di questi. Già molto prima del tanto atteso back to school si parlava di ingressi scaglionati e di classi ridotte, si pensava al modo in cui affrontare problematiche quali il distanziamento, gli spazi e come comportarsi nel caso in cui un alunno presenti i sintomi del Covid. Si sta insomma lavorando per giocare d’anticipo e permettere ai bambini e ai ragazzi di tornare in classe in sicurezza, e mai come quest’anno si può trasmettere il messaggio che ciò che insegnano i professori ha a che fare con il presente, la vita quotidiana ed è davvero utile.

A che cosa mi serve studiare queste cose?

Quante volte i figli hanno fatto questa domanda ai genitori, magari fissando con occhi preoccupati una difficile espressione o un libro di storia. Ci sono argomenti che sembrano slegati dalla quotidianità di un bambino o di un adolescente, ma che invece hanno molto da dirci. Prendiamo ad esempio lo studio della mitologia antica: tra i vari dèi ellenici figura Igea, figlia di Asclepio, dio della medicina. A differenza del padre, interpellato per ristabilire la salute persa, Igea era venerata in quanto dea della salute e dell’igiene, invocata come colei che era in grado di prevenire le malattie.
La mente corre così all’oggi, a quelle buone azioni che ormai fanno parte della nostra quotidianità: lavarsi spesso le mani, coprirsi con mascherina bocca e naso, non toccarsi gli occhi.

Dalla teoria alla pratica

Contenere i contagi è un dovere di tutti, ragazzi compresi, che sono chiamati ad agire pensando al bene comune. Per parlare però a tutti in modo trasversale serve uno strumento autorevole e scientifico, ma che usi un linguaggio accattivante e non impositivo. Per questo Napisan, azienda leader nel settore dei prodotti per l’igiene, e Università Vita – Salute San Raffaele hanno dato il via a “Igiene Insieme”, un progetto pensato per la scuola, che formerà gli insegnanti sul delicato tema della sanificazione in classe e coinvolgerà i ragazzi con giochi, poster e tanta, tanta pratica.
A declinare i contenuti medico-scientifici è stata l’agenzia La Fabbrica, specializzata nello sviluppo di prodotti per bambini e ragazzi.

Un linguaggio positivo e incoraggiante

“Lavati le mani prima di mangiare!”, “Lavati le mani dopo essere andato in bagno!”, “Lavati le mani, siamo stati al supermercato!”: spesso, quando si parla di igiene, gli adulti danno comandi e ordini che ai bambini suonano come un’imposizione, e li portano a vivere il momento della pulizia come un noioso obbligo. Per far sì che passi un messaggio diverso, il progetto “Igiene Insieme” unisce divertimento e educazione, e lo fa proponendo contenuti in forma di gioco: labirinti, quiz e “unisci i puntini” spiegano ai bambini perché è utile il distanziamento sociale, per quanto tempo lavarsi le mani e dove è meglio starnutire.

Esempi pratici ed esperimenti coinvolgenti

Il digitale era già presente a scuola: lavagne che si collegano a internet, e-book e realtà aumentata facevano parte delle lezioni, ma con il lockdown la didattica si è interamente spostata online. Per non perdere questa spinta digitale, il progetto “Igiene Insieme” propone, oltre al booklet, anche contenuti video che coinvolgono i bambini in divertenti esperimenti, come quello che risponde alla classica domanda che fanno i più piccoli quando devono lavarsi le mani: “Perché devo usare il sapone?”.
“Igiene Insieme” è un contenitore di contenuti di qualità, pensati per aiutare gli insegnanti in questa ripresa delicata, ma anche per rispondere alle tante domande degli studenti con onestà, semplicità e, ovviamente, rigore scientifico.