Questa tabella mostra qual è l’efficacia dei vaccini Covid contro le varianti del coronavirus
Ad oggi, come indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mondo circolano quattro varianti di preoccupazione del coronavirus SARS-CoV-2: la Alfa (ex inglese B.1.1.7); la Beta (ex sudafricana B.1.351); la Gamma (ex brasiliana P.1); e la Delta (ex seconda variante indiana B.1.617.2). Fra esse quella che attualmente preoccupa di più gli esperti è l'ultima, divenuta dominante nel Regno Unito a metà maggio e proiettata verso il medesimo traguardo (entro l'estate) nel resto d'Europa e negli Stati Uniti. La principale minaccia della variante Delta risiede nella maggiore trasmissibilità – fino al 60 percento superiore, secondo gli esperti –, ma giocano un ruolo significativo anche le mutazioni di fuga immunitaria sulla proteina S o Spike, che le permettono di eludere almeno in parte l'attività degli anticorpi neutralizzanti, sia quelli indotti da precedenti infezioni naturali che dai vaccini. Sapere quanto i vaccini proteggono dalla Delta e dalle altre varianti di preoccupazione è un'informazione preziosissima nella gestione della pandemia, utile anche per mettere a punto i sieri di nuova generazione. Ora, grazie a un nuovo e grande studio condotto in Canada, abbiamo un quadro piuttosto esaustivo sull'efficacia di tre dei quattro vaccini approvati per l'uso di emergenza dall'EMA e dall'AIFA (AstraZeneca, Moderna e Pfizer) contro tutte e quattro le varianti di preoccupazione.
A condurre l'indagine è stato un team di ricerca canadese guidato da scienziati dell'Institute for Clinical Evaluative Sciences (ICES) di Toronto, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Toronto, dell'Agenzia Public Health Ontario, del Children’s Hospital of Eastern Ontario Research Institute, dell'Università di Ottawa e di altri istituti. Gli studiosi, coordinati dai professori Sharifa Nasreen e Jeffrey C. Kwong, hanno determinato l'efficacia dei tre vaccini contro le varianti analizzando lo stato di vaccinazione di cittadini dell'Ontario che presentavano sintomi della COVID-19 tra dicembre 2020 e maggio 2021. Le oltre 420mila persone coinvolte nello studio sono state suddivise in due gruppi: nel primo sono state inserite tutte quelle risultate negative al tampone oro-rinofaringeo, e nel secondo tutti i positivi. I campioni biologici di questi ultimi sono stati sottoposti a sequenziamento genomico, l'esame necessario per determinare la variante del coronavirus SARS-CoV-2 responsabile dell'infezione. Incrociando tutti i dati disponibili gli scienziati hanno dimostrato che anche una sola dose di vaccino anti Covid offre una protezione “da buona a eccellente contro l'infezione sintomatica e gli esiti gravi causati dalle quattro varianti di preoccupazione attualmente in circolazione”. Per le due dosi, laddove erano disponibili i dati, è emersa una protezione ancora migliore. Nella seguente tabella è riportata nel dettaglio l'efficacia dei singoli vaccini:
I dati mostrano che, dopo la prima dose, l'efficacia contro l'infezione sintomatica da variante Alfa è maggiore per il vaccino di Moderna (83%) rispetto a quelli di Pfizer (66%) e AstraZeneca (64%), mentre la protezione contro l'infezione sintomatica provocata dalle varianti Beta/Gamma risulta inferiore con la prima dose di AstraZeneca (48%) rispetto alla singola dose di Moderna (77%) e Pfizer (60 percento). Contro la variante Delta, l'efficacia della prima dose di Pfizer (56%) e Moderna (72%) risulta inferiore rispetto a quella offerta per l'Alfa (66% e 83%), ma è simile per l'AstraZeneca (67% e 64%). Le due dosi di Pfizer offrono la protezione maggiore contro la variante Delta (87%), con un'efficacia paragonabile a quella riscontrata contro le varianti Alfa (89%) e Gamma (84%). L'efficacia contro il ricovero in ospedale e la morte, infine, risulta elevata per tutti e tre i vaccini testati contro tutte le varianti.
I risultati dello studio canadese sulla variante Delta sono paragonabili a quelli evidenziati nel Regno Unito per la copertura vaccinale completa, tuttavia in UK le singole dosi di Pfizer e AstraZeneca hanno evidenziato un'efficacia di appena il 33 percento contro l'infezione sintomatica. I dettagli della ricerca canadese "Effectiveness of COVID-19 vaccines against variants of concern, Canada" sono stati caricati sul database online MedrXiv e non sono ancora stati sottoposti a revisione paritaria.