Quanto sono pericolosi i terremoti in Svizzera?
Non solo l'Italia. Dopo i violenti terremoti che hanno colpito il centro della Penisola, nella zona compresa tra Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, la terra ha tremato anche in Svizzera la sera del 6 marzo 2017, raggiungendo una magnitudo di 4.7 ad una profondità di circa 5 chilometri e con epicentro tra Spiringen e Diesbach a circa 40 chilometri a sud da Zurigo, non molto distante dal confine italiano. Non è stato un fenomeno di poco conto, dal momento che la scossa è stata avvertita con chiarezza anche a Milano e in altre aree del Lecchese. Nelle due ore successive ne sono state segnalate almeno un'altra dozzina. Ma da cosa è stato causato questo movimento terrestre, quale è il reale rischio sismico del Paese e quanto ci si deve preoccupare anche in Italia? Come vedremo, il rischio che si sviluppino terremoti di forte entità è ridotto.
Lo scontro tra placche terrestri la causa dei terremoti in Svizzera
A monitorare i movimenti della terra è il SED, il Servizio sismico svizzero del Politecnico di Zurigo, impegnato 24 ore su 24 a dare in tempo reale informazioni del genere. In realtà, non si tratta di un fenomeno anomalo in questo Paese. La frequenza sarebbe di almeno due scosse al giorno, cioè dalle 500 alle 800 all'anno. Di queste, però, soltanto una minima parte possono essere avvertite dall'uomo perché di magnitudo pari o superiore a 2.5. Ogni 8/15 anni si verificano sismi superiori a 5, anche se, come è noto, è impossibile prevedere con precisione i terremoti. Quelli ancora più forti, superiori a 6 si verificherebbero ogni 50/150 e ogni 1500 quelli superiori 7, come quello che colpì Basilea nel Trecento. La possibilità che se ne abbia un altro di uguale intensità è pari allo 0,1%.
L'attività sismica della Svizzera è strettamente connessa al fenomeno di formazione delle Alpi, anche perché questi movimenti altro non sono che il risultato della collisione tra due placche terrestri, quella europea e quella africana che viene a contatto con la prima spostandosi verso Nord, secondo un processo che dura da milioni di anni. Il SED ha anche identificato le zone più a rischio: il Vallese è la regione più pericolosa, seguito da Basilea, i Grigioni, la valle del Reno nel cantone di San Gallo e la Svizzera centrale. Molti, tuttavia, in questa zona sono anche i cosiddetti terremoti indotti, cioè causati da attività umane come la creazione di gallerie e altri progetti nel campo della geotermia, ma non è il caso di certo dell'ultimo evento.
I terremoti più forti della storia della Svizzera
Proprio perché la Svizzera è un Paese in cui i fenomeni sismici sono tutt'altro che un'eccezione si sono verificati nel corso della sua storia numerosi terremoti, alcuni anche dagli effetti devastanti. Il più forte è quello registrato a Basilea nel 1356 con una magnitudo superiore a 6, molto simile a quella che ha interessato il territorio di Norcia lo scorso ottobre. Non ha caso è ricordato come uno dei più distruttivi dell'Europa centrale. In tempi più recenti, si segnala il sisma del 1855, con epicentro nella valle di Visp e quello del 1964 nel cantone Obvaldo.
Nel 2016 si sono verificati, come si legge sul sito ufficiale del SED, 31 eventi di magnitudo superiore a 2.5 per un totale di circa 880 scosse di bassa intensità e, come negli anni precedenti, si sono concentrate soprattutto nel Vallese, nel Cantone dei Grigioni e nella zona lungo il versante nordalpino. Si tratta di un numero superiore alla media di terremoti avvertiti in Svizzera e nelle regioni limitrofe negli ultimi 41 anni.