Quali sono i costi dello scioglimento dei ghiacci?
43.000 miliardi di dollari: è il costo che avrà l'incremento di gas serra nell'atmosfera dovuto al rilascio di anidride carbonica e metano a causa dello scioglimento del permafrost artico. Un danno per l'economia che si farà sentire nell'arco dei prossimi due secoli, stando a quanto calcolato dai ricercatori della University of Cambridge, autori di uno studio assieme ai colleghi della University of Colorado.
Nel lavoro pubblicato da Nature Climate Change, i ricercatori hanno modellato per la prima volta quello che potrebbe essere l'impatto economico causato da un fenomeno ormai accertato ed evidenziato da numerosi studi (l'ultimo a parlarne, in ordine di tempo, è stato il WWF con un rapporto pubblicato il 22 settembre). Le emissioni dovute alle attività antropiche collocate in tutti i continenti stanno pesando in particolar modo sull'Artico, dove il tasso di riscaldamento risulta essere doppio rispetto alla media del globo terrestre.
Nei suoli perennemente ghiacciati delle regioni artiche sono contenute circa 1.700 giga-tonnellate di carbonio sotto forma di materia organica congelata: il progressivo aumento delle temperature sta andando ad intaccare quelle riserve che, ormai, sembrano non essere più completamente al sicuro, celate dal permafrost. Poiché questo trend sembra essere in costante crescita, occorre preoccuparsi degli effetti: è intuitivo che lo scioglimento innalzerà il rischio di inondazioni e di eventi climatici estremi, soprattutto in alcune regioni.
Ma da questo deriveranno anche costi notevoli, in termini di danni all'agricoltura, agli ecosistemi o alla salute pubblica: i ricercatori hanno quantificato il tutto in 43.000 miliardi di dollari, in pratica più della metà del prodotto attuale dell'economica globale.
Non che al momento non ne stiamo già pagando le conseguenze, delle emissioni: ma secondo lo studio l'impatto porterà i costi a salire fino a 369.000 miliardi di dollari, con un incremento del 13% rispetto alle cifre attuali di 326.000 miliardi. L'ennesima prova che servirebbero azioni urgenti.