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Quali infezioni provocano danni al cervello dei bambini

I ricercatori tranquillizzano i genitori spiegando in quali casi influenze e infezioni non provocano danni al cervello dei bambini.
A cura di Zeina Ayache
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Influenza e bambini: attenzione ai sintomi
Influenza e bambini: attenzione ai sintomi

Influenze e infezioni lievi, anche se recidive, non danneggiano il cervello dei bambini sui quali invece si possono riscontrare conseguenze in seguito ad infezioni gravi come meningite, morbillo o rosolia che possono ridurre le capacità di apprendimento. Questa è la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori che hanno realizzato il più grande studio di settore su 598.553 bambini danesi. Ma cosa hanno scoperto esattamente?

La premessa. I ricercatori spiegano che in passato alcuni studi avevano dimostrato che gravi infezioni come morbillo, rosolia e meningite (dalle quali possiamo vaccinarci, è importante non dimenticarlo) provocavano danni al cervello dei bambini che avevano quindi poi difficoltà di apprendimento. Grazie a queste scoperte oggi sappiamo che determinate condizioni cliniche possono influenzare il nostro cervello a seconda della gravità. Ma i genitori devono preoccuparsi di qualsiasi tipologia di influenza o infezione?

Risultati. No, è la risposta sicura dei ricercatori. Secondo gli esperti infatti un bambino febbricitante, con mal d'orecchie, tosse e naso che cola (condizioni queste tipiche dei più piccoli) non deve far preoccupare i genitori per quanto riguarda eventuali danni al cervello e difficoltà di apprendimento. Lo stesso discorso vale in caso di recidive.

Infezioni gravi. Lo studio inoltre evidenza quello che altri, come dicevano, avevano già evidenziato e cioè che le infezioni più gravi influenzano le possibilità di un adolescente di superare l'esame per la prima superiore. Ripetiamo però che non conta il numero di giorni di malattia, ma la gravità.

Lo studio. La ricerca, intitolata “Childhood Infections and Subsequent School Achievement Among 598,553 Danish Children”, è stata pubblicata sulla rivista The Pediatric Infectious Disease Journal e ha preso in considerazione 598.553 bambini danesi nati tra il 1987 e il 1997 e contiene dati relativi al loro stato di salute, trattamenti eseguiti e ospedalizzazioni, oltre a cure utilizzate e capacità di apprendimento (il dato di riferimento è l'esame per accedere alla nostra prima superiore).

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