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Covid 19

Provano a trattare la Covid con un farmaco per cavalli: in aumento casi di avvelenamento

Durante la pandemia di COVID-19 sono aumentati in modo significativo gli avvelenamenti provocati da prodotti per l’igiene e farmaci utilizzati in modo improprio per provare a trattare (e prevenire) l’infezione da coronavirus SARS-Cov-2. Tra i casi che stanno allarmando gli esperti vi sono quelli relativi all’ivermectina, un antiparassitario per cavalli e altri animali.
A cura di Andrea Centini
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La dottoressa Julie Weber, presidente dell'Associazione americana dei centri antiveleni e direttrice del Missouri Poison Center, in un'intervista alla ABC News ha dichiarato che dall'inizio della pandemia di COVID-19 ogni giorno ricevono una media di 40-50 chiamate di soccorso in più per casi di avvelenamento. La ragione risiede nel fatto che moltissime persone stanno provando a curare l'infezione da coronavirus SARS-CoV-2 (o a prevenirla) attraverso assurdi e potenzialmente fatali metodi fai-da-te, letti magari su internet. Si spazia dall'ingestione di detergenti e disinfettanti a quella del gel idroalcolico per igienizzare le mani, fino all'uso improprio di farmaci per uso veterinario o comunque non prescritti dal medico. La scienziata ha sottolineato che negli ultimi tempi c'è stato un aumento di casi di avvelenamento da ivermectina, un antiparassitario/antielmintico con proprietà antivirali utilizzato generalmente per sverminare i cavalli e trattare altri animali.

“Abbiamo appena avuto un caso di qualcuno che utilizzava una dose veterinaria di ivermectina, un farmaco per cavalli, che contiene una concentrazione significativamente maggiore del principio attivo”, ha dichiarato durante l'intervista la dottoressa Weber. L'aumento di questi casi di abuso del medicinale veterinario, come specificato da Business Insider, sarebbe legato anche ad alcune dichiarazioni della Front Line COVID-19 Critical Care Alliance (FLCCC), un'associazione di operatori sanitari che aveva promosso l'efficacia anti COVID dell'ivermectina emersa in alcuni studi. Ad aprile dello scorso anno, ad esempio, lo studio “The FDA-approved Drug Ivermectin inhibits the replication of SARS-CoV-2 in vitro” condotto da scienziati australiani dell'Università Monash aveva dimostrato che l'ivermectina, in un test in provetta, in sole 24 ore è stata in grado di ridurre di 5mila volte le concentrazioni del SARS-CoV-2 in una coltura cellulare. Anche altre ricerche hanno evidenziato capacità simili, ma non sono ancora disponibili studi clinici che dimostrino l'efficacia anti COVID sull'uomo.

Nonostante ciò, le persone hanno iniziato ad auto-somministrarsi l'ivermectina, anche in “dosi da cavallo”, con effetti gravi sulla propria salute. Ciò ha spinto l'agenzia federale National Institutes of Health (NIH) a dichiarare di non supportare l'uso di questo farmaco contro la COVID-19, almeno fin quando non saranno presentati studi clinici a sostegno dell'efficacia. Anche la Food and Drug Administration (FDA) americana raccomanda di non assumere l'ivermectina destinata agli animali (il farmaco è già approvato per altri usi, ma con dosi di principio attivo sensibilmente inferiori). In piccole concentrazioni, infatti, il farmaco può essere tollerato con effetti collaterali "contenuti", come eruzioni cutanee, nausea, dolori muscolari, aumento della frequenza cardiaca e altri sintomi, ma in dosi massicce come quelle per un cavallo può provocare conseguenze gravi. In un articolo del Missouri Poison Center, pubblicato proprio per scoraggiare le persone dall'assumere il farmaco contro il coronavirus, viene sottolineato che una overdose da ivermectina può provocare “convulsioni, coma, problemi polmonari e cardiaci”.

“L'ivermectina è un farmaco antiparassitario. È stato usato per anni per infezioni da pidocchi, scabbia e vermi parassiti. L'ivermectina è disponibile sia in compresse che come lozione topica. La dose e la formulazione (assunzione per bocca o applicata sulla pelle) dipendono dal tipo di trattamento. Potresti già averla a casa tua come compressa masticabile per cani per la prevenzione dell'infezione da filariosi cardiopolmonare, ma non cercare di trattarti con questo medicinale”, specifica il Missouri Poison Center. Gli esperti aggiungono che qualsiasi utilizzo di questo farmaco va decisa assieme al medico, valutando con cura rischi e benefici. “Anche se l'ivermectina è disponibile in varie forme, NON tentare di auto-trattare la COVID-19 con questo farmaco. Sono necessari ulteriori studi per determinare se funzioni negli esseri umani per la COVID-19 e quale sia la dose appropriata da somministrare”. Nonostante annunci di questo genere siano stati fatti per molteplici prodotti, sia farmaceutici che per l'igiene personale e della casa, gli avvelenamenti per uso improprio sono aumentati in modo significativo durante la pandemia, e in alcuni casi hanno portato anche alla morte.

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