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Probabilmente neanche i nostri antenati dormivano 8 ore a notte

Quindi non possiamo dare ai ritmi della società moderna la colpa del fatto che non dormiamo a sufficienza.
A cura di Nadia Vitali
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Se pensate che la società industrializzata abbia radicalmente stravolto le abitudini dell'essere umano in fatto di sonno, forse sarete costretti a ricredervi dopo aver letto le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori dell'UCLA, l'università della California presso Los Angeles. Pare infatti che le tanto sospirate otto ore di sonno, che in molti ritengono essere la durata perfetta del riposo notturno, non se le facessero neanche i nostri antenati: quindi, tutto sommato, l'invenzione della lampadina (per dirne una) non ha finito per ridurre le ore di sonno che, mediamente, sono rimaste più o meno le stesse.

Gli studiosi guidati da Gandhi Yetish, dell'università del New Mexico, hanno distrutto quello che è probabilmente uno dei più radicati miti da "buon selvaggio" seguendo da vicino tre distinti gruppi di cacciatori-raccoglitori che vivono in diverse parti del mondo: ad accomunarli l'assenza di apparecchiature elettriche, tali da rendere le loro esistenze molto simili, dal punto di vista tecnico, a quelle dei nostri antenati di qualche decennio fa.

In totale, lo studio ha guardato alle consuetudini di 94 individui, seguiti per 1.165 giorni: gli Hadza della Tanzania, i San della Namibia e gli Tsimane della Bolivia. Dalle osservazioni è emerso che queste persone, pur vivendo senza corrente elettrica, dormono mediamente circa sei ore e mezzo per notte e non recuperano neanche facendo dei pisolini durante il giorno. Insomma, a vivere in condizioni naturali non si dorme particolarmente di più.

Un altro luogo comune sfatato: il fatto di non avere l'illuminazione non implica che le persone vadano a dormire al tramonto. È stato infatti osservato che, mediamente, restano sveglie per 3 ore e 20 minuti dopo il calar della sera: a incidere sui ritmi del sonno, infatti, sarebbe soprattutto la temperatura il cui abbassamento spinge a coricarsi. In tutti e tre i gruppi, inoltre, è presente la tendenza a dormire quasi un'ora in più durante la stagione invernale.

Nessuna prova a sostegno del fatto che una media di sonno inferiore alle otto ore notturne sia all'origine  di alcune patologie: in tutti i partecipanti allo studio sono stati riscontrati livelli di obesità, pressione e aterosclerosi inferiori rispetto alle persone del mondo industrializzato. E l'insonnia è talmente rara che tra i San e gli Tsimane non esiste neanche una parola per descriverla.

Lo studio è stato pubblicato da Current Biology.

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