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Primo trapianto combinato di fegato e rene in due tempi: un successo italiano

Gil esperti del Niguarda di Milano hanno eseguito il primo trapianto combinato di fegato e reni in due tempi in Italia e ci spiegano nel dettaglio perché l’operazione sia straordinaria. Vediamo insieme perché il rene è stato tenuto in una macchina ipotermica per 50 ore e come sta la paziente con policistosi epatorenale.
A cura di Zeina Ayache
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In Italia, l’equipe del Niguarda ha eseguito il primo trapianto combinato di fegato e rene in due tempi che ha permesso ad una paziente di riottenere la funzione renale. Vediamo insieme in cosa consiste l’intervento e perché è così eccezionale.

Trapianto combinato in due tempi. L’equipe della Chirurgia Generale e dei Trapianti di Niguarda, diretta da Luciano De Carlis, fa sapere di aver portato a termine, e con successo, il primo trapianto combinato di fegato e reni in due tempi su una paziente con policistosi epatorenale, cioè una patologia che porta alla crescita incontrollata di fegato e reni. L’intervento eccezionale ha portato, nella prima fase, al trapianto del fegato, successivamente, nella seconda fase, è stato eseguito quello del rene, proveniente dallo stesso donatore del fegato. Il rene però prima di essere trapiantato è stato conservato in una macchina ipotermica, per 50 ore, grazie alla quale la circolazione è stata assistita artificialmente. Perché? Questo macchinario ha permesso una adeguata perfusione dei tessuti del rene che così sono rimasti vitali per un periodo più lungo rispetto alla norma, e necessario, vista la tipologia dell’intervento.

Perché il trapianto è stato scomposto? Gli esperti spiegano che di solito il doppio trapianto viene eseguito in un unico intervento, in questo caso però le dimensioni del fegato della paziente erano ‘xxl’, cioè superavano i 10 chili di peso (normalmente è di circa 2 kg). È stato dunque necessario più tempo per il prelievo dell’organo della paziente. L’operazione, grazie alla perfusione, ha permesso inoltre alla paziente di stabilizzarsi in attesa del trapianto di rene.

Dagli USA all’Italia. L’operazione eseguita al Niguarda arriva dagli Stati Uniti, dove è stato messo a punto il protocollo innovativo, e per noi si tratta della prima volta. Anche se pochi giorni dopo, sempre al Niguarda, la tecnica è stata sfruttata per un altro paziente, il cui rene è stato impiantato dopo oltre 50 ore di riperfusione. In entrambi i casi, i trapianti sono andati a buon fine e la funzione renale si è ripresa già in sala operatoria.

Cos’è la policistosi epatorenale. La policistosi epatorenale avanzata è una condizione che compromette le funzioni dei reni a causa della crescita del fegato oltre la norma.

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