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Prima cornea al mondo stampata in 3D da staminali umane: addio cecità per milioni di persone?

Ricercatori dell’Università di Newcastle hanno realizzato la prima cornea stampata in 3D, unendo cellule staminali umane con due sostanze aggreganti. Il macchinario ha impiegato solo dieci minuti per realizzarla. È ancora un prototipo, ma in futuro potrebbe eliminare definitivamente il problema della carenza di cornee per i trapianti.
A cura di Andrea Centini
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Realizzata in laboratorio la prima cornea stampata in 3D. Il prototipo è stato sviluppato da ricercatori dell'Università di Newcastle, Gran Bretagna, che hanno ‘coltivato' cellule staminali umane – le stromali corneali – prelevate da un donatore sano e le hanno unite a due sostanze aggreganti, il collagene e l'alginato. La soluzione ottenuta è stata trasformata in un bio-inchiostro, che una stampante 3D progettata per operare con materiale biologico ha modellato in cerchi concentrici fino a dar vita alla cornea. La macchina ha impiegato appena dieci minuti per plasmare il rivoluzionario prototipo.

La forma e le dimensioni non sono state scelte a caso, ma determinate in base a una scansione eseguita sugli occhi di un paziente. Ciò permette di ottenere cornee personalizzate che si adattano perfettamente al tessuto oculare di chi ne ha bisogno. Quello ottenuto da Abigail Isaacson, Stephen Swioklo e Che Connon, i tre autori della ricerca, è un primo passo verso la produzione di cornee “in serie”, che metteranno la parola fine alla carenza di queste membrane per i trapianti. Basti pensare che al mondo ci sono ben 10 milioni di persone che hanno bisogno di un intervento chirurgico per prevenire la cecità corneale, a causa di malattie come il tracoma, mentre altre cinque milioni sono cieche proprio a causa di traumi, infezioni e ustioni alle membrane.

Ma come funziona questo eccezionale bio-inchiostro? “Il nostro gel unico – una combinazione di alginato e collagene – mantiene in vita le cellule staminali mentre produce un materiale abbastanza rigido da mantenere la sua forma ma abbastanza morbido da poter essere lavorato dall'ugello di una stampante 3D”, ha sottolineato il professor Che Connon. “Questo si basa sul nostro lavoro precedente – ha aggiunto lo studioso – in cui abbiamo tenuto le cellule vive per settimane a temperatura ambiente all'interno di un idrogel simile. Ora disponiamo di cellule staminali contenenti bio-inchiostro pronte all'uso, che consentono di stampare i tessuti senza doversi preoccupare di far crescere le cellule separatamente”.

Benché rivoluzionaria e promettente, la prima cornea stampata in 3D è solo una “prova di concetto”, come l'hanno definita gli stessi ricercatori, dunque saranno necessari altri anni di test e studi prima di poterla immettere sul mercato. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Experimental Eye Research.

[Credit: Università di Newscastle]

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