Prezzo energia, rinnovabili superano termoelettrico
Crolla il prezzo dell'energia termoelettrica, sale vertiginosamente quello di origine geotermica. Il risultato? Secondo i dati forniti dalla GME (Gestore dei Mercati Elettrici), a maggio il prezzo aggregato di gas, carbone e simili è stato inferiore a quello di eolico, solare, idraulico e geotermico. Precisamente le fonti tradizionali avrebbero costituito il 48,1% del valore totale del mercato energetico italiano, contro il 51,9% delle rinnovabili. Nel mese di aprile la percentuale era, rispettivamente, 62,2% e 37,8%.Una nuova composizione che implica significativi cambiamenti. In primo luogo si è registrato un aumento del 7,7% dello spostamento di energia da Sud a Nord, che ha implicato anche una riduzione dei prezzi tale da far scendere a 49,75 euro il prezzo di un megawattora nel Meridione, con il resto dell'Italia che si aggira tra i 52-54 euro a Megawattora. Caso a sé è costituito dalla Sicilia, che a causa del sistema obsoleto di distribuzione e, soprattutto, delle difficoltà di accesso all'isola, vede il prezzo attestarsi a 83,68 euro a Megawattora.
Per quanto riguarda le bollette, il calo del prezzo delle fonti più comuni alleggerirà ben poco la spesa delle famiglie. Esistono costi fissi che non rispondono alla riduzione dei prezzi sul consumo. Gli "oneri di sistema", ad esempio, devono coprire le spese per lo smantellamento del nucleare, così come gli incentivi per le rinnovabili. A ciò si aggiungono anche i costi per i servizi di dispacciamento. Nel caso in cui l'energia liberata dalle rinnovabili dovesse calare – eolico e solare rispondono a fenomeni atmosferici variabili – è necessario attivare impianti termoelettrici che, nell'attesa, sono in stanb by. Tale sospensione costituisce comunque un costo fisso che ricade sulle bollette degli italiani. In ogni caso l'apprezzamento dell'energia rinnovabile esprime una significativa fiducia da parte degli operatori del settore verso le fonti alternative.
