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Presto il primo vaccino contro la malaria

Dopo il via libera dell’Agenzia Europea del Farmaco il Mosquirix, prodotto dalla GlaxoSmithKline, dovrà essere approvato dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
A cura di Nadia Vitali
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Trent’anni di studio e centinaia di milioni di dollari investiti ma, finalmente, un passo fondamentale verso la lotta alla malaria è stato compiuto: l’autorità europea per i farmaci (EMA) ha espresso opinione scientifica favorevole su Mosquirix per il suo uso al di fuori dell’Unione Europea e, quindi, nei Paesi in cui la malaria è ancora endemica.

A proposito di Mosquirix

Mosquirix si è rivelato efficace nel proteggere contro la malaria causata dal parassita Plasmodium falciparum; per la verità, a causa della stessa natura del composto, protegge anche dall’epatite B. La principale evidenza della sua efficacia proviene da un ampio trial clinico che è stato condotto in sette Paesi dell’Africa (Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenia, Malawi, Mozambico e Tanzania).

I dati ricavati dalla sperimentazione hanno consentito di appurare che il farmaco fornisce una protezione nei bambini contro il parassita responsabile della malaria nei 12 mesi seguenti la vaccinazione. In realtà non si tratta di risultati del tutto brillanti: il vaccino ha funzionato nel prevenire episodi di malaria nel 56% dei casi per i bambini di età compresa tra 5 e 17 mesi e nel 31% per piccoli di età compresa tra le 6 e le 12 settimane. Il profilo di sicurezza, tuttavia, è risultato accettabile.

Basandosi su questi numeri, l’agenzia europea ha concluso che, nonostante l’efficacia limitata, i benefici di Mosquirix hanno abbassato il rischio in entrambi i gruppi di età osservati: benefici che potrebbero essere importanti in tra bambini che vivono in area ad alta trasmissione ed elevata mortalità.

La somministrazione del vaccino andrebbe, quindi, necessariamente affiancata all'utilizzo di misure stabili di protezione, come specifici insetticida o zanzariere da letto.

La parola adesso all’OMS

Si prevede che l’agenzia europea continui a lavorare in concerto con la casa farmaceutica GSK e con la Bill and Melinda Gates Foundation, tra i principali finanziatori del vaccino, con dei programmi di follw up che verifichino l’efficacia e la sicurezza di Mosquirix.

L’approvazione da parte dell’agenzia del farmaco europea è un prerequisito indispensabile ma, affinché il vaccino possa essere utilizzato nei Paesi in cui la malaria è endemica, sarà naturalmente necessario aspettare le direttive diramate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; e per quelle bisognerà attendere ancora novembre del 2015.

Qualche numero sulla malaria

In accordo con le ultime stime numeriche, divulgate lo scorso dicembre, nel 2013 ci sono stati circa 198 milioni di casi di malaria, con un range di incertezza che va dai 124 ai 283 milioni. Le morti stimate sono state 584.000, con un range di incertezza compreso tra 367.000 e 755.000: la maggior parte delle vittime sono bambini africani, nonostante il tasso di mortalità infantile a causa della malattia si sia ridotto del 58% rispetto al 2000. In questo hanno giocato un ruolo fondamentale insetticidi specifici e l’uso della zanzariera per proteggere dalle punture delle zanzare, temibili vettori del parassita; adesso non resta che augurarsi, quindi, che a breve anche lo stesso vaccino riesca a far calare ulteriormente i numeri della malaria che, evidentemente, restano comunque elevati e drammatici.

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