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Piatti più piccoli non ci fanno mangiare meno, soprattutto se abbiamo fame

Mangi in un piatto piccolo per credere di avere una porzione più abbondante davanti? Il tuo cervello non ci casca, soprattutto quando hai fame. I ricercatori smontano gli ultimi dieci anni di diete che ci hanno convinti che avere un piatto più piccolo potesse farci mangiare di meno: in realtà avviene l’esatto opposto.
A cura di Zeina Ayache
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Mangiare in un piatto più piccolo per convincerci di avere di fronte una porzione abbonadante è un inganno a cui il nostro cervello non cede, soprattutto quando abbiamo fame: insomma la moda delle diete degli ultimi anni sarebbe del tutto inutile e abbiamo comprato un servizio di piatti nuovo che potevamo evitare. Questo è quanto sostengono i ricercatori della Ben-Gurion University of the Negev che sulla rivista Appetite hanno pubblicato lo studio intitolato “Food deprivation reduces the susceptibility to size-contrast illusions”.

Lo studio. I ricercatori sono partiti dall'illusione ottica per cui ci sembra più grosso un cerchio all'interno di un cerchio piccolo che all'interno di un cerchio più grande, per quanto abbiano la stessa dimensione. Considerando la moda dei ristoranti e delle diete degli ultimi anni di servire le portate in piatti più piccoli, facendoci credere di avere di fronte a noi portate più grandi, gli scienziati si sono chiesti quanto in realtà il nostro cervello ci cascasse. Per capirlo gli esperti hanno analizzato il modo in cui la privazione del cibo influenza la nostra percezione del cibo in diversi contesti, hanno così chiesto ad un gruppo di persone che non mangiavano da almeno tre ore di identificare le proporzioni di pizza messe in piatti più o meno grandi e hanno scoperto che erano in grado di distinguerle molto meglio rispetto a coloro che invece dovevano affrontare lo stesso compito però a stomaco pieno.

Vale solo per il cibo. Successivamente, gli esperti hanno chiesto di eseguire la stessa richiesta però confrontando dei cerchi con delle figure geometriche: in questo caso entrambi i gruppi, a digiuno e non, hanno dato gli stessi risultati. Secondo i ricercatori dunque la fame è in grado di stimolare meglio l'elaborazione analitica di fronte al cibo.

Conclusioni. “Nell'ultimo decennio – affermano gli esperti – i ristoranti e le altre aziende alimentari hanno utilizzato piatti progressivamente più piccoli per conformarsi al pregiudizio percettivo che ci avrebbe portati a ridurre il consumo di cibo. Questo studio smentisce questa convinzione: quando le persone hanno fame, specialmente quando stanno a dieta, hanno meno probabilità di essere ingannati dalle dimensioni del piatto, più probabilmente rendendosi conto che stanno mangiando di meno”. Tutto ciò, affermano i ricercatori, ci porta inoltre ad avere più fame e a mangiare di più.

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